Pechino, Sinner cambia tutto ma ha un timore: poi la risposta piccata a Federer

A Pechino Sinner proverà a mettere in pratica i cambiamenti promessi nonostante i rischi e risponde in maniera piccata a Federer.

Alla vigilia dell’esordio all’ATP 500 di Pechino Jannik Sinner ha parlato in conferenza stampa tornando sulla finale persa allo US Open contro Carlos Alcaraz e sulla consapevolezza di dover apportare dei cambiamenti al proprio gioco. Cambiamenti che però potrebbero anche comportare un aumento degli errori almeno nelle prime partite. Nonostante questo l’azzurro è sembrato carico in vista del ritorno in campo, rispondendo anche in maniera piccata alle recenti affermazioni di Roger Federer.

Sinner
Sinner (Image Photo Agency) – sportevai.it

Pechino, Sinner: i cambiamenti nel gioco e i rischi

La deludente finale dello US Open ha reso evidente a Sinner che per contrastare un Alcaraz al top è necessario apportare dei cambiamenti al proprio gioco per diventare più imprevedibile. Cambiamenti che però comportano anche di rischi in vista del torneo di Pechino: “Abbiamo riflettuto molto sulla finale dello US Open. Stiamo lavorando su cose nuove, cambiando tante piccole cose. Il numero di errori al momento è sicuramente un po’ più alto, ma è solo questione di tempo. Una cosa è l’allenamento, un’altra è la partita, vedremo cosa riuscirò a fare in campo”.

La scelta di apportare questi cambiamenti sembra però caricare ulteriormente Sinner, che nel voler migliorare trova sempre una spinta positiva, tanto da sembra impaziente di tornare in campo: “È fantastico lavorare su qualcosa di nuovo, un passo avanti è sempre meglio di due passi indietro. Dopo gli US Open mi sono preso un bel periodo di riposo. Ci stiamo preparando nel miglior modo possibile, non vedo l’ora di cominciare e spero di giocare un buon tennis“.

La risposta picca di Sinner a Federer

In conferenza stampa Sinner ha anche risposto in maniera un po’ piccata a Federer, che recentemente aveva sostenuto che i tornei avvessero uniformato le superifici per facilitare Jannik e Alcaraz e far crescere la loro rivalità. Affermazioni alle quali l’azzurro ha risposto facendo presente come questa unifromità delle superifici sia presente da tempo, probabilmente anche da ben prima che Roger appendesse la racchetta al chiodo:

I campi in cemento a volte sono molto simili, a volte ci sono piccole modifiche. Un torneo differente è Indian Wells, perché la palla rimbalza molto in alto. Abbiamo situazioni di gioco più o meno simili in campo, è così che funziona già da molto tempo. Io cerco solo di adattarmi nel miglior modo possibile. E su questo sento di fare un buon lavoro”.

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