Milan, cosa ha voluto dire Allegri: il messaggio a giocatori e società

Il tecnico si dice soddisfatto del mercato ma non vuole alimentare sogni eccessivi. Tegola Leao, il portoghese allunga i tempi di rientro

L’allegrese è un linguaggio particolare, fatto di qualche frase ad effetto, di qualche verità e di qualche piccola bugia e di messaggi subliminali lanciati qua e là nelle conferenze. Chi conosce da tempo Max Allegri ha imparato a decriptare il suo verbo, ecco quindi cosa ha voluto dire il tecnico rossonero alla vigilia della gara col Bologna.

Per Allegri inizia la stagione
Allegri teme il Bologna – Sportevai

L’obiettivo stagionale

Allegri vuole che giocatori, piazza e club siano tranquilli. Accetta le pressioni su di sè ma non vuole che qualcuno dall’esterno venga a metter bocca sul valore della sua rosa. Da un lato l’allenatore livornese si dice soddisfatto del mercato ma dall’altro sa che ogni ricostruzione – e questa lo è al Milan – comporta dei rischi e degli imprevisti.

L’obiettivo è tornare in Champions ma guai a dire che senze le coppe questo Milan è minimo da quarto posto: “Le stagioni si decidono da marzo a maggio e dobbiamo essere pronti per marzo per giocarci le nostre chances, con grande equilibrio, senza esaltarci troppo nelle vittorie e senza deprimerci nelle sconfitte. La cosa fondamentale è avere una squadra che capisca i momenti delle gare. Le partite dello snodo per gli obiettivi sono 2-3 in stagione ed ora è presto”. Quindi nessun allarmismo dopo il ko con la Cremonese. E’ troppo presto per tutto.

Una rosa squilibrata

Dal mercato sono arrivati tre Top a centrocampo come Modric, Rabiot e Ricci ma il problema davanti non sembra risolto. Nkunku non è ancora pronto, Leao non recupera neanche per la prossima con l’Udinese (“forse lo rivedremo col Napoli”) ma Allegri non si fascia la testa: “Davanti c’è Gimenez che ha fatto due gol in nazionale, è bravo, ha il gol nelle gambe, non dimentichiamo che è arrivato solo a gennaio. Tutti devono avere quella convinzione di raggiungere quota 15-20 gol, vale per Leao e Gimenez ma anche per Loftus-Cheek, Nkunku e gli altri”.

Poi il passaggi chiave che rivela l’Allegri-pensiero e che è anche un messaggio alla società: “È normale avere pressione, sono l’allenatore del Milan. Noi dobbiamo vincere partite, il resto sono chiacchiere. la cosa più importante da fare è che io e i giocatori lavoriamo per il club e non per noi stessi. I giocatori sono gli artefici delle vittorie, io sono l’artefice delle sconfitte. Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione con grande serenità ed equilibrio per l’azienda Milan. Deve essere chiaro a tutti e su questo siamo tutti d’accordo”.

Ultima riflessione sull’idea di giocare a Perth col Como Fabregas si è espresso in maniera negativa: “Non sono stato interpellato, sono gli organismi di competenza a decidere ma bisogna accettare la globalizzazione di questo sport se ci dicono di andare a Perth ci andremo, basta che ce lo dicano per organizzarci”

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