Che differenza rispetto all’umore che aveva un mese fa, alla vigilia del campionato. Antonio Conte da quando è arrivato a Napoli di bocconi amari ne ha dovuti ingoiare parecchi, tra promesse non mantenute, giocatori che si sono dimostrati diversi rispetto a come credeva e difficoltà sfuse e a pacchetti ma la situazione sembra essersi normalizzata. Gli arrivi di Lukaku. McTominay e Gilmour e le due vittorie con Bologna e Parma hanno riportato il sereno in casa azzurra.
Il tecnico azzurro vede il suo Napoli ancora tra i favoriti e spiega: “Mi porto dietro sempre pressione e responsabilità, avendo vinto in passato. Ci si aspetta sempre tanto da me, lo dicevate anche quando ci mancava mezza squadra. Non mi sottraggo a questa responsabilità, dobbiamo crescere, il presidente ha parlato di anno zero, per me non è proprio anno zero ma se prendi 7 giocatori e ne cedi 12-13 c’è un cambiamento importante. So cosa mi aspetta, l’unica mia arma è il lavoro, il mercato ha portato dei miglioramenti rispetto all’inizio, sicuramente ci saranno delle situazioni da valutare. L’intenzione è quella di scegliere l’abito migliore per il Napoli, noi allenatori siamo dei sarti. Stiamo lavorando, ma situazioni difensive e offensive non si preparano da un giorno all’altro”.
McTominay e Gilmour sono gli ultimi arrivati: “Ho avuto ottime impressioni, li ho conosciuti in Premier, ci alzano il livello, portano competizione e questa deve essere la nostra strada, quella di creare una rosa competitiva senza posti prestabiliti, senza ragionare da provinciali”. Domani c’è il Cagliari: “Squadra tosta, Nicola è un allenatore sottovalutato che ha sempre fatto bene, troveremo un ambiente caldo ma occorre la consapevolezza di voler dare continuità di prestazioni e di risultati”
Si sono celebrati 20 anni dell’era De Laurentiis, Conte vorrebbe scrivere una nuova pagina bella: “Il mio lavoro a Napoli è appena iniziato, oggi è difficile trovare una famiglia come quella di De Laurentiis che si impegna per tanti anni, gli va dato merito, vedendo anche il grande percorso fatto con la squadra presa in C e portata a livelli importanti. Aver sentito le sue parole e la sua commozione nel parlare di questi 20 anni fa capire quanto si siano impegnati per Napoli e i napoletani. Ha parlato anche dell’importanza di continuare la crescita anche extracampo. Quando sono arrivato all’Inter Appiano era un disastro e ora è un fiore all’occhiello, un buon centro sportivo porta anche punti in più in classifica”.
Dopo Cagliari ci sarà la Juve ma per Conte è presto per parlarne: “Non dobbiamo essere provinciali, dobbiamo pensare solo alla partita di domani che diventa quella più importante, non ci deve interessare chi c’è dopo in calendario, dobbiamo mettere i paraocchi e guardare solo la nostra corsia per correre veloce”. Capitolo modulo, Conte in passato non s’era detto entusiasta del 4-3-3: “Io parto dal presupposto che non si può pensare che sol perché da anni giochi così devi continuare a farlo, devi vedere le caratteristiche di chi hai. Ora con i nuovi arrivi si aprono altre possibilità ma sui sistemi di gioco c’è da lavorare
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