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Calcio

Ritorni storici: Norvegia, Austria e Scozia tornano al Mondiale dopo 28 anni

Da Francia ’98 a USA–Canada–Messico 2026: tre nazionali europee risalgono sul palcoscenico più importante. Giamaica invece rimandata ai playoff.

La Norvegia apre la strada: anche l’Austria ritrova il Mondiale dopo quasi trent’anni

Non c’è solo la Norvegia a tornare al Mondiale dopo una lunga assenza, per la precisione da Francia ’98. Haaland e compagni — capaci di dominare il girone dell’Italia chiudendo addirittura a punteggio pieno — non sono infatti gli unici a rimettere piede nella competizione dopo quasi tre decenni: al gruppo delle qualificate si sono aggiunte anche altre due nazionali europee dalla tradizione solida ma lontane dal Mondiale proprio dal 1998, vale a dire Austria e Scozia. Per entrambe, il ritorno alla fase finale è maturato solo negli ultimi minuti di un’ultima giornata dai contorni decisamente rocamboleschi.

L’Austria, impegnata all’Ernst-Happel-Stadion in quello che era a tutti gli effetti uno spareggio contro la Bosnia per ottenere la qualificazione diretta, si era immediatamente complicata la vita: la formazione ospite era infatti passata subito in vantaggio, gelando il pubblico di Vienna. Il terrore austriaco è durato fino al 77′, quando Gregoritsch, uno dei simboli della gestione Rangnick, ha trovato il preziosissimo gol dell’1-1. Un pareggio che è bastato per staccare il biglietto verso il Mondiale — un traguardo che gli austriaci inseguivano dal lontano 1998.

Nell’ultimo decennio l’Austria era tornata una presenza fissa agli Europei (sempre qualificata nelle ultime tre edizioni), ma mancava da quasi trent’anni al torneo più prestigioso, quello in cui, ai tempi, brillavano ancora Polster, Herzog, Vastic e Konsel.

Fondamentali, lungo il percorso, le 8 reti di Marko Arnautovic, ex Inter, diventato nel frattempo il miglior marcatore nella storia della sua nazionale.

Scozia, un ritorno epico

Ancora più incredibile, per modalità e tensione, la qualificazione della Scozia. La nazionale guidata da Steve Clarke sembrava aver compromesso tutto con la sconfitta per 3-2 in Grecia, risultato che aveva fatto precipitare l’umore della Tartan Army. Ma l’inatteso pareggio della Danimarca in casa contro la Bielorussia ha rimesso tutto in discussione: con una vittoria nell’ultimo turno nello scontro diretto di Glasgow, gli scozzesi avrebbero riconquistato il Mondiale.

E così è stato. All’Hampden Park, in un match vibrante e ricco di ribaltamenti, la Scozia ha battuto 4–2 proprio la Danimarca. A rompere gli equilibri è stata la straordinaria rovesciata del centrocampista del Napoli Scott McTominay, autore di un gol destinato a restare negli annali. La Danimarca, due volte sotto, è sempre riuscita a rientrare in partita… almeno fino al terzo minuto di recupero, quando un sinistro perfetto dal limite di Kieran Tierney ha fatto esplodere lo stadio.

Al 90’+8 ci ha pensato poi McLean a chiudere definitivamente i conti con una conclusione dalla distanza che ha beffato Kasper Schmeichel — portiere del Celtic, protagonista di una serata da incubo proprio nello stadio dei rivali dei Rangers. Così, anche la Scozia, come l’Austria, torna al Mondiale dopo Francia ’98, proseguendo comunque quel percorso di rinascita che l’ha riportata anche a EURO 2020 e EURO 2024.

L’obiettivo, ora, è quello che in Scozia ripetono da generazioni: mettere fine alla storica maledizione, dato che in dodici partecipazioni complessive tra Europei e Mondiali, la Tartan Army non ha mai superato la fase a gironi.

A proposito di ritorni attesi, la Giamaica dovrà aspettare ancora. I Reggae Boyz sognavano il grande rientro dopo 28 anni, ma il pareggio contro Curaçao li ha costretti ai playoff: l’appuntamento con il Mondiale 2026, per ora, è soltanto rimandato.

 

Alberto Farinone

Francesco Bisci

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