“Anche l’anno scorso avevo avuto parecchie occasioni, ma sotto porta mi mancava freddezza. Adesso invece i gol stanno arrivando, spero di continuare così fino a fine stagione. È un momento molto positivo per me, ma cerco di non stare a sentire quello che si dice all’esterno, penso a rimanere concentrato su quello che devo fare”. Rivista Undici e Cronache di Spogliatoio hanno realizzato insieme un’intervista a Tijjani Reijnders, uno dei trascinatori del Milan di questa stagione e uno dei centrocampisti più in vista del campionato italiano.
Sul suo arrivo al Milan: “Ricordo che dissi a mio padre: è il club che voglio. Nella mia decisione ha contato anche la storia del Milan, è stata una delle prime cose a cui ho pensato. Da qui sono passati un sacco di campioni: van Basten, Gullit, Rijkaard… giocatori con uno status leggendario. Per me è straordinario avere la possibilità di giocare per lo stesso loro club”.
“E quello che mi dà il club è bello, mi dà tanto calore. È una sensazione che mi fa andare ogni giorno a Milanello con un grande sorriso”, ha detto ancora Reijnders. Sui suoi momenti preferiti: “La partita contro il Real Madrid è stata la notte perfetta. La aspettavamo con ansia, quella partita. Era importante perché dovevamo vincere. È stata una serata magica: abbiamo dimostrato la nostra forza, ci ha aiutato a costruire la nostra fiducia. Spero di rivivere notti così. Ci metto anche il derby vinto con l’Inter. Sono momenti che, solo a pensarci, mi riempiono di gioia”.
Sulla Serie A e sull’impatto avuto: “All’inizio è sempre difficile. Fortunatamente ho ricevuto tanta fiducia da parte dell’allenatore e dei compagni l’anno scorso, il che mi ha aiutato ad adattarmi più velocemente. In Italia ho imparato che un sacco di squadre giocano uomo a uomo – ha detto – che è un campionato davvero competitivo, dove ogni partita è difficile. Se non sei concentrato vieni punito. E c’è tanta attenzione nel preparare le partite, molto di più rispetto a come ero abituato in Olanda”.
Infine sul suo modello di gioco: “Kevin De Bruyne. È un po’ il mio modo di giocare, un centrocampista box-to-box che imposta la manovra e aiuta in fase di finalizzazione”.
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