Dopo la polemica per la rinuncia alla Coppa Davis, Bruno Vespa torna ad attaccare Jannik Sinner. Il giornalista insiste sull’idea del “tennista poco italiano”

Negli ultimi giorni, il nome di Jannik Sinner è stato al centro del dibattito non tanto per i risultati sportivi, ma per il no alla Coppa Davis. Tra i più accaniti detrattori dell’ex numero 1 c’è stato senza dubbio Bruno Vespa. Il conduttore e giornalista ha, infatti, condiviso sul proprio profilo X un controverso post in cui chiedeva di non tifare l’altoatesino. Un attacco diretto e reso tragicomico dal marchiano errore su Alcaraz, chiamato Alvarez.
Nel giorno in cui Jannik ha superato De Minaur in due set (6-3, 6-4) accedendo alla finale dell’ATP 500 di Vienna (la sua ottava in stagione nonostante i tre mesi persi per il caso Clostebol), non contento dell’affondo aspramente criticato da più parti dei giorni scorsi, Vespa è tornato a puntare il dito contro l’altoatesino su X.
Le accuse di Vespa
Nel suo primo attacco, Vespa aveva scritto: “Perché un italiano dovrebbe tifare per lui? Parla tedesco (giusto, è la sua lingua madre), risiede a Montecarlo, si rifiuta di giocare per la nazionale. Onore ad Alvarez che gioca la Coppa Davis con la sua Spagna”. Nel nuovo affondo, il presentatore aggiunge altri capi d’accusa: “Nell’elencare le ragioni di disaffezione di Sinner nei confronti dell’Italia, oltre alla residenza a Montecarlo e al rifiuto di giocare quest’anno in Davis, dimenticavo la rinuncia alle Olimpiadi e soprattutto il rifiuto di incontrare il capo dello Stato. Serve altro?”, ha concluso lapidario.
La realtà dei fatti
La realtà dei fatti è, però, che dietro le affermazioni di Vespa si nasconde una ricostruzione imprecisa che può essere smontata punto per punto. Anzitutto, la rinuncia di Sinner alle Olimpiadi non fu una scelta di comodo, ma una necessità legata a una tonsillite e alle conseguenze del caso Clostebol, esploso proprio in quel periodo. Inoltre, l’incontro con Mattarella non rappresenta di certo un obbligo disatteso. Jannik, infatti, oltre ad già incontrato il capo dello Stato nel 2023, dopo il primo trionfo in Coppa Davis, viveva un momento non semplicissimo vista la dipartita dell’amata zia.
Ma anche la questione della residenza a Montecarlo appare pretestuosa. Come molti professionisti del nostro tennis – tra cui Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti – Sinner risiede nel Principato per motivi logistici e fiscali, una prassi comune nel circuito internazionale. Anche perché, il tennis che conta concentrato a Montecarlo ed è una cosa che aiuta tutti i tennisti, visto che ci si può allenare con i migliori. Contestarlo per questo, dunque, significa ignorare le dinamiche del tennis attuale.
Un vero e proprio boomerang per Vespa
Il nuovo attacco ha scatenato i sostenitori di Sinner, che hanno letteralmente demolito Vespa nei commenti. “Servirebbe documentarsi con maggiore attenzione prima di affrontare temi alieni alla propria formazione. In ogni caso, mi sfugge il senso di questa caccia all’uomo, che finirà per fare apprezzare ancora di più la figura di Jannik Sinner con buona pace per odiatori e affini” risponde l’analista di Eurosport, Massimiliano Ambesi.
Tantissimi poi i pareri contrariati dei tifosi di Jannik: “O Sinner le ha rigato l’auto o semplicemente ha declinato l’invito alla sua trasmissione. Altrimenti non si spiega”, “Residenza a Montecarlo: tutti. Critiche: solo a Sinner. Il patriottismo in Italia funziona a simpatia, non a coerenza”, “Capisco che tu abbia avuto in trasmissione Valentino Rossi e Alberto Tomba. E capisco che non ti vada giù che un ragazzo intelligente non ti ca**i manco di striscio. Capisco il tuo livore. Ma ora anche basta”.





