Sinner promuove il nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita, ma non si placano le discussioni (e le polemiche) sul no alla Coppa Davis. Per Bertolucci, Jannik ha commesso un unico errore

Ormai è ufficiale, dal 2028 il calendario del tennis accoglierà un nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita. Una decisione che ha subito acceso il dibattito tra i professionisti, divisi tra chi teme un ulteriore intasamento di un calendario già intasato e chi vede un’opportunità.
Sinner applaude il nuovo Masters 1000 in Arabia
In quest’ultima categoria rientra Jannik Sinner, che dopo la vittoria nell’ATP 500 di Vienna nel derby con Cobolli ha espresso parole di elogio per il nuovo torneo nella terra che in due anni lo ha visto imporsi al Six Kings Slam incassando la bellezza di 12 milioni di euro. Il campione altoatesino ha definito l’ingresso saudita nel circuito “un cambiamento positivo”.
Il sostegno di Sinner non è, ovviamente, passato inosservato, accentuato dalle polemiche degli ultimi giorni sul suo rifiuto alla Coppa Davis. “È la prima volta che si aggiunge un Masters 1000 al calendario, credo sia un segnale di crescita. Lì la popolazione è molto giovane ed è un mercato da cui si possono ricavare grandi cose per il futuro del tennis. Non so esattamente quando si giocherà, ma nel complesso mi sembra una cosa positiva”.
L’errore di Sinner
Dall’Arabia alla Coppa Davis il passo è breve quando il soggetto è Sinner. Così, sulle polemiche di questi giorni, l’ex tennista e ora commentatore Paolo Bertolucci ha voluto dire la sua, difendendo la scelta di Jannik, ma bacchettandolo su dettaglio non da poco: “Aveva già deciso da tempo di non giocare la Davis. Credo che il suo unico errore sia stato proprio nella comunicazione. Se l’avesse chiarito prima, la polemica non sarebbe mai esplosa così”.
La bordata di Panatta alla Davis
Accanto a Bertolucci, ospite anche lui del decimo “Simposio” organizzato dalla Fondazione Roma, Adriano Panatta non ha certamente usato parole gentili circa l’attuale regolamento della Coppa Davis: “Fossi stato in Jannik io sarei andato, però, così com’è oggi fa ridere. Non si può dare lo stesso peso al doppio e ai match singoli come se nulla fosse. Ora il doppio vale il 33,33%, ai miei tempi il 20, era più giusto così”.





