La F1 è diventata troppo glamour? Sainz sbotta: “Basta inquadrare fidanzate e vip”

Nell’era di Liberty Media la F1 è diventata uno sport sempre più popolare, con buona pace dei puristi. Ma Carlos Sainz non ci sta.

F1 Sainz
F1, Sainz si lamenta dell’esposizione dei vip e delle fidanzate-sportevai.it

La rimonta di Sainz a Singapore che non è stata enfatizzata dalla diretta tv

Non perché il pilota di Williams non apprezzi il fatto che il campionato si sia aperto ad un pubblico più ampio e trasversale rispetto a quello degli appassionati. Lo spagnolo, invece, ha criticato la tendenza di raccontare la F1 dando maggiore enfasi al contorno rispetto alla portata principale, ovvero l’azione in pista.

Come riporta RacingNews365, Sainz alla trasmissione radiofonica El Partidazo de Cope si è lamentato di questo modo di fare da parte dei media ufficiali del Mondiale, partendo da quanto avvenuto nel recente GP di Singapore. In gara l’ex Ferrari partiva dal fondo della griglia, in P18, a causa di una penalizzazione per l’ala posteriore non conforme a seguito dei controlli post-qualifica. Ma lo spagnolo ha gettato il cuore oltre l’ostacolo rimontando otto posizioni sino ad inerpicarsi in P10. Portandosi a casa in questo modo punti insperati.

Insomma, è stata una corsa spettacolare per Sainz, all’insegna dei sorpassi e che rappresenta uno degli exploit di questa prima stagione in Williams, assieme al podio di Baku. Ma la scalata di Singapore non ha avuto eco mediatica durante la diretta televisiva. Il figlio d’arte si è lamentato infatti della “tendenza che va avanti da tempo”, frutto dell’interesse da parte delle gente “di vedere le nostre fidanzate e i vip con le loro reazioni”, in particolare quando c’è “un sorpasso o un momento di grande tensione in gara”.

Sainz e la tendenza della F1: “Si sono persi un sacco di cose della mia gara”

Ma, ha aggiunto Sainz, questo tipo di inquadrature vanno fatte “solo se viene rispettata la competizione mostrando i momenti importanti della gara”. A Singapore “non hanno mostrato quattro o cinque sorpassi che ho fatto alla fine”, ha proseguito lo spagnolo, né l’inseguimento del connazionale Fernando Alonso nei confronti di Lewis Hamilton, alle prese con dei problemi ai freni che ne hanno pregiudicato la gara. Rendendola al tempo stesso più vivace col duello ingaggiato con l’arrembante spagnolo.

Insomma, “si sono persi un sacco di cose dalla regia”. Perciò, “passi tutto il resto, ma non va perso di vista l’essenziale: per me si esagera un po’ nel mostrare le celebrità e le fidanzate”. E non solo, secondo Sainz “ci sono così tanti vip nel paddock che non puoi nemmeno camminare. Siamo costretti a muoverci in bici o in moto”.

La crescita mediatica (e di valore) della F1

Già prima di Liberty Media i vip presenziavano nel paddock, ma negli ultimi tempi la F1 sotto la gestione dei nuovi proprietari è diventata ancora più appetibile per gli sponsor. E con un raddoppio dei partner globali, ricavi in crescita, un aumento esponenziale dell’audience che, sotto la spinta anche della docuserie Drive To Survive su Netflix, ha allargato la platea degli appassionati. E sui social si nota come il pubblico che segue le gare non sia più solo rappresentato da una platea tradizionale, ma anche – e soprattutto – da fasce più giovani (dai dati rilanciati da Sport & Finanza parliamo di un 43% composto dagli under 35) e, cosa impensabile nell’era Ecclestone, da molte adolescenti.

Aggiungiamo poi la consacrazione mediatica del pur non indimenticabile F1 The Movie, altra vetrina di prestigio per il campionato (e per i suoi sponsor), e capiremo quindi l’enorme attrattività del Mondiale anche per nugoli di vip, spediti sul paddock da sponsor ben lieti di farsi rappresentare su un palcoscenico così prestigioso e di grande presa sul pubblico. La F1, insomma, non è più solo un campionato sportivo, ma una poderosa macchina di marketing, generatrice senza sosta di valore sia per la F1 stessa, che per chi investe. E i piloti, come Sainz, ne stanno saggiando in prima persona sia i lati positivi che quelli decisamente meno piacevoli.

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