Già inviate lettere con richiesta di 500 euro agli utenti che usufruivano del “pezzotto” ma che già erano stati sanzionati dalla GdF

Dopo il lavoro effettuato dalla Guardia di Finanza per individuare e bloccare i broadcaster pirati, a settembre Sky e Dazn si erano schierate come parte lesa nell’ambito dell’operazione antipirateria. Ora sono arrivati i primi segnali. Sono partite nelle scorse settimane le prime raccomandate da parte di DAZN indirizzate agli utenti che hanno sottoscritto abbonamenti IPTV (il cosiddetto “pezzotto”). Olltre duemila gli utenti (in 80 province italiane) abbonati a IPTV illegale già sanzionati dalla Guardia di Finanza negli ultimi mesi e di cui Dazn ha ottenuto i nominativi.
La lettera di Dazn
Dazn ha quindi inviato raccomandate con richieste di risarcimento economico verso coloro che sono stati già sanzionati dalla Guardia di Finanza per l’utilizzo di servizi Iptv illegali. “Prima di intraprendere iniziative giudiziarie e protettive”, si legge nel testo della lettera, DAZN chiede agli utenti il versamento di un indennizzo forfettario di 500 euro e inoltre “il formale impegno a non porre in essere, in futuro, ulteriori comportamenti che ledano i diritti della scrivente”. Trascorsi sette giorni dal ricevimento della raccomandata senza aver ricevuto risposta, DAZN “si riterrà libera di avviare le iniziative giudiziarie appropriate”.
Il dubbio sulla leicità dell’operazione
Mentre ci si pone l’interrogativo se oltre alla sanzione già ricevuta sia corretto che gli abbonati “pirata” paghino un’altra multa (gli utenti coinvolti si interrogano se, avendo già pagato la sanzione amministrativa prevista per legge, sia lecito che la società chieda un ulteriore indennizzo privato per fatti che risalgono al periodo 2018-2020)., divampa la polemica sul web: “Non faranno un abbonato in più. Non è il pezzotto il problema più grande del calcio italiano, ma una gestione parziale e criminale che oggi è sotto gli occhi di tutti.” e poi: “Ho paura a scrivere cosa penso del servizio di DAZN (che pago regolarmente signori di DAZN sia chiaro) perché non vorrei che mi chiedessero i danni di immagine” e anche: “Giusto? E i loro danni agli abbonati per le partite con qualità pessima? Gli abbonamenti a quasi 50€ al mese? Quelli sono giusti?”.
La protesta dei tifosi sui social
C’è chi scrive: “Cornuti e mazziati. Uno spettacolo già apparecchiato e non genuino a monte, tra scommesse dei giocatori, e giustizia sportiva che azzoppa e penalizza a comando. Il tutto contornato da notizie raccontate dai media che cambiano in base alla fazione tifata.” e poi: “E per il pessimo servizio di Dazn noi utenti possiamo chiedere i danni?” e ancora: “Fossi il destinatario di quella lettera rifiuterei la proposta di “conciliazione” per andare davanti ad un giudice e chiedere se è giusto pagare la visione di competizioni taroccate all’origine”, oppure: “Pensi ad aumentare la qualità o ad abbassare i costi”
Il web è scatenato: “Abuso di posizione dominante sarebbe quello su cui si dovrebbe indagare, severamente e giustamente!” e poi: “In pratica degli accattoni, come qualcuno di mia conoscenza che voleva ricattare qualcuno di 10.000 euro per ritirare la querela nei suoi confronti. Metodi coercitivi infami” e ancora: “Più che altro è una estorsione. Dovrebbero renderla illegale, sia per le aziende che per le persone fisiche” e infine: “Ma gli utenti che pagano 40 euro al mese, vogliono più professionalità dai commentatori, riprese decenti, meno ritardo dal tempo reale”.