L’esterno, alla vigilia della sfida di Champions con lo Slavia, sottolinea come in passato fosse penalizzato da sostituzioni sistematiche

Tanta voglia di dimenticare. E di dimostrare che questa è un’altra Inter. Lo si evince dalle parole di Chivu, che quando parla fa sempre riferimento alle novità che ha apportato rispetto al suo predecessore Inzaghi, ma anche da quelle dei protagonisti e oggi per la prima volta alla luce del sole arriva una frecciata diretta all’ex tecnico nerazzurro da parte di Federico Di Marco, alla vigilia della gara di Champions League contro lo Slavia Praga.
Le differenze col passato
Nell’elogiare il gruppo, compresi i nuovi che “anche quando giocano poco danno sempre una mano e ci aiutano” e nel rimarcare che rispetto al passato questa Inter cerca più a verticalità, Di Marco ha mandato una frecciata precisa ad Inzaghi in conferenza stampa. Quest’anno per 3 volte è stato in campo per più di 80 minuti in questo inizio di stagione. Nell’ultima annata con Inzaghi era accaduto solo in 11 occasioni: più minuti per crescere di condizione e tornare il vero Dimarco, questa la spiegazione dell’esterno dell’Inter.
La stoccata a Inzaghi
Dopo aver ammesso di aver perso anche fiducia in se stesso ma di essere uscito da questo momento con il lavoro e grazie a Chivu, ecco la stoccata per l’ex allenatore interista: “Più giochi e più cresci come condizione, uscendo matematicamente dopo 60 minuti questo per me era difficile. Adesso sto giocando molto di più e la differenza si vede”.
Lo sfogo dei tifosi sui social
Fioccano le reazioni dei tifosi sui social: “Dimarco ha sostanzialmente sganciato una bomba contro Inzaghi, dicendo che uscire ogni volta al 60′ gli toglieva fiducia e non lo aiutava a crescere di condizione. Nei toni, è il primo giocatore ad andare “di pancia” contro l’ex tecnico” e poi: “Ma non si è mai reso conto che dopo neanche 1 ora boccheggiava in campo e non rientrava in fase di copertura?” e anche: “Dimarco lo scorso anno boccheggiava al 50º. Senza Inzaghi molto probabilmente era ancora al Verona o al Sion…”
C’è chi scrive: “Qualcuno gli chieda perché però avrebbe comunque voluto seguire all’Al-Hilal l’allenatore ex Inter che lo faceva giocare “solo” 60 minuti. Come mai?” e poi: “Forse perché voleva provare il brivido di cosa si prova a regalare scudetti in Arabia insieme all’egregio Simone” e infine: “Fa un assist\gol ed è tornato “il vero Dimash”, la solita narrazione a domeniche alterne. Dimarco é sempre stato questo, può giocare contro formazioni inoffensive libero da compiti difensivi. Contro squadre serie con potenziale offensivo é l’ultimo da far alzare dalla panchina”.