La ricorsa di Sinner al primo posto nel ranking mondiale parte da Pechino. Niente rivincita con Alcaraz, che ha virato sul Giappone, ma un tabellone non privo di insidie per Jannik in Cina

La stagione asiatica del tennis entra nel vivo con l’ATP 500 di Pechino, appuntamento che segna il rientro in campo di Jannik Sinner dopo la sconfitta nella finale degli US Open contro Carlos Alcaraz. L’altoatesino, tornato a lavorare con nuove idee e la voglia di alzare ulteriormente l’asticella, guiderà il seeding in Cina. Niente rivincita immediata con lo spagnolo, che ha scelto Tokyo, dove ai sedicesimi sfiderà l’argentino Sebastián Báez.
Sinner, il possibile cammino a Pechino
In attesa del sorteggio del tabellone, alcune certezze su Pechino le abbiamo già ed è così possibile giocare a delineare il possibile cammino di Jannik in terra cinese. Sinner sarà, ovviamente, testa di serie numero 1 e ai quarti potrebbe incrociare uno tra Khachanov, Rublev, Mensik e Medvedev, semifinale contro De Minaur o Musetti e finale contro Zverev. Un percorso che, se da un lato sembra alla portata, dall’altro presenta diversi ostacoli di livello, con i rivali in cerca di riscatto o di punti decisivi per strappare il pass per le Finals.
La pattuglia italiana e le mine vaganti
Ma torneo di Pechino non sarà solo Sinner. Oltre al numero uno azzurro, l’Italia “schiera” Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego. Come visto, Musetti, quarta testa di serie, potrebbe ritrovarsi faccia a faccia con Jannik in semifinale, per la rivincita dei quarti agli US Open. Cobolli arriva dopo l’esperienza alla Laver Cup, mentre Sonego punta a chiudere in crescendo una stagione altalenante. Da non sottovalutare, poi, le mine vaganti del tabellone, con Bublik, Fokina e Cerundolo che proveranno a dire la loro.
Panatta incorona la rivalità Sinner-Alcaraz
Tornando al duello tra Sinner e Alcaraz, dopo essersi complimentato con le ragazze della nazionale azzurra per il successo in Billie Jean King Cup, Adriano Panatta a La domenica Sportiva ha avvertito i rivali dei due primatisti mondiali: “Secondo me si equivalgono, Jannik è più costante, Carlos più estroso. Quest’anno si sono divisi gli Slam e il livello è altissimo. Chi può impensierirli? Credo nessuno. Ci sono Musetti, Shelton, Draper e Fonseca è molto promettente, ma al momento non vedo come Jannik e Carlos possano perdere contro di loro”.