«Quando gioca l’Italia sono sempre ottimista e vedo tutto a colori». Chiude così Ciccio Graziani la sua intervista a  “Il Giornale” sul momento degli azzurri, chiamati stasera alla gara da dentro o fuori con la Croazia a Euro2024 ma prima ne dice di cotte e di crude sull’operato di Spalletti per quanto visto finora.
L’ex attaccante del Torino attacca partendo dal ko con la Spagna: “Siamo entrati in campo timorosi, senza la determinazione di attaccare ma solo con l’obiettivo di difenderci. Non abbiamo mai reagito. Tra le cause anche giocatori schierati fuori dalla zona naturale ricoperta nei propri club. In primis Chiesa e Di Lorenzo”.
Graziani continua:  «Vedere un esterno d’attacco come Chiesa muoversi alla stregua di un mediano odi un terzino mi ha lasciato di perplesso. Pure Di Lorenzo ha occupato una posizione diversa da quella abituale a Napoli. Allora sarebbe stato più coerente tatticamente far giocare Buongiorno. Luciano è un amico e un grande allenatore. Ma il ct della nazionale ha tempi stretti: deve gestire al meglio il capitale umano disponibile, esaltando le specifiche qualità dei singoli senza snaturarle. Certe cose vanno dette…».
«Quando dopo un’ora di gioco si è capito che non riuscivamo a tener testa agli spagnoli, io nei suoi panni avrei provato a cambiare strategia per invertire l’inerzia della partita. Invece…zero assoluto. Senza contare che alcuni cambi non li ho proprio capiti. Mettere Cambiaso al posto di Frattesi che senso ha? Contro la Spagna sono stati tutti in giornata nera, eccetto Donnarumma che ci ha salvati dalla goleada. Spalletti dice che Scamacca è «pigro»? Scamacca è forte. Può fare di più ma finora non è stato messo nelle condizioni di farlo. Se Luciano lo considera pigro non doveva farlo giocare e neppure convocarlo. Per rilanciarlo può bastare una scintilla, come accadde con Paolo Rossi nell’82. Su Scamacca posso fare un’osservazione? Se Scamacca avesse giocato nella Spagna e Morata nell’Italia, le loro pagelle sarebbero state opposte: Morata avrebbe preso 4 e Scamacca 7».
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