Aria pesante in casa Milan dopo la sconfitta di Firenze. L’umore non può essere dei migliori, anche a causa delle dichiarazioni a caldo negli spogliatoi di Fonseca che hanno (ri)scoperchiato il vaso di Pandora delle incomprensioni e delle frizioni all’interno del gruppo. Il tecnico portoghese, in particolare, ha ribadito come il rigorista fosse Pulisic e non ha nascosto il proprio disappunto per il fatto che sul dischetto per i due rigori si siano presentati Theo e Abraham. Già, ma chi dovrebbe dare risposte più che domande non è proprio Fonseca? Lo afferma candidamente nella sua analisi social il giornalista e conduttore Fabio Ravezzani.
Per Ravezzani l’intervista post partita di Fonseca significa semplicemente che l’allenatore non ha più il controllo della squadra. “Fonseca dice che il rigorista è Pulisic – twitta Ravezzani – e non capisce perché al dischetto siano andati Theo e Abraham. Basta questo per capire che non ha alcun controllo della squadra. Il Milan ha bisogno di un allenatore leader che rimetta in riga i troppi calciatori caratteriali della squadra. Poi serve che in attacco si torni a segnare come prima. Leao (1 gol) Abraham (1 su rigore) e Morata (2) sono pericolosamente sotto media”. E ancora: “Le ultime dichiarazioni di Fonseca sono umanissime, ma sconcertanti. Prima si lamenta che in Italia c’è troppo tatticismo e deve preparare ogni partita in modo diverso dall’altra. Poi ammette candidamente che i rigori li battono senza ascoltare le sue indicazioni. Così non va”.
Tutta colpa dell’allenatore, dunque? Ovviamente no. Ce n’è anche per i calciatori, in particolare per gli attaccanti. Il Milan sta segnando troppo poco in rapporto al suo potenziale e non può essere solo a causa degli impacci del tecnico. Ecco cosa manca al Diavolo per rilanciarsi in campionato e in Champions, secondo il popolare giornalista: “Per segnare serve gente implacabile quando ha la palla buona. Nel Milan finora lo ha fatto Pulisic. Leao, Morata e Abraham hanno sciupato troppo. La rinascita deve passare attraverso i loro gol. 8 tiri in porta per un solo gol a Firenze sono una colpa grave. Su Abraham: quando prendi il pallone e calci il rigore tu al posto del compagno designato ci sono due possibilità. Lo segni e sei stato solo un egoista prepotente. Oppure lo sbagli e sei solo un egoista prepotente sfigato”.
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