Dimenticare Monaco, cancellare quel 5-0 del Psg e la delusione infinita. Facile a dirsi, meno a farsi per un’Inter che riallaccia i fili con una stagione senza successi e riparte dal Mondiale per club. Nella notte l’esordio col Monterrey e umori diversi per Lautaro e Chivu.
Il Toro ci ha messo tempo per metabolizzare la batosta in Champions (“Ero triste, difficile andare a fondo sui motivi, io ci ho messo 5-6 giorni a parlare, volevo spiegare alla mia gente. Quella notte non ci è riuscito niente e a loro tutto: non siamo stati noi, non siamo stati squadra”) ma prova a scuotersi: “dobbiamo voltare pagina e non pensare a quello è successo, non mi spiego come sia stato possibile perdere in quella maniera un’opportunità così grande”.
Su Chivu l’attaccante argentino dice: “Ci siamo sentiti al telefono, ancora prima di trovarlo qui. Abbiamo parlato a lungo, mi ha raccontato le sue idee di lavoro. E mi piacciono, mi trova d’accordo, la pensiamo alla stessa maniera. Ho capito e visto in lui la voglia di vincere, è un uomo che la mia stessa mentalità. Come Chivu, anche io ho parlato con i miei compagni. E ho chiesto loro di essere forti di testa, ho spiegato che serve un ultimo sforzo prima di andare in vacanza, un ultimo pezzettino di strada da percorrere per continuare a crescere”.
Poi tocca proprio al tecnico rumeno che assicura che si vedrà qualcosa di nuovo già contro il Monterrey: “Cercheremo di aggiungere qualcosa, anche se non è semplice in così poco tempo. Dobbiamo far vedere in questo torneo la miglior versione possibile dell’Inter, quella che questo gruppo ha già saputo mostrare negli ultimi anni. Non ci sono alibi né scuse legati alla condizione fisica o a quella mentale. Siamo pronti. E non dobbiamo pensare al passato, tanto quello non lo possiamo cambiare”.
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