Dopo l’esonero di Thiago Motta è ufficialmente iniziata l’era di Igor Tudor alla Juventus, con l’allenatore croato che si è presentato oggi in conferenza stampa, durante la quale ha parlato della rosa, di alcuni giocatori da rivitalizzare nello specifico, come Vlahovic, Koopmeiners e Yildiz, del nuovo capitano e delle sue idee tattiche per la squadra.
Finito quasi ai margini del progetto Juventus sotto la guida di Thiago Motta, con il cambio in panchina Dusan Vlahovic non vede l’ora di ripartire, come dimostra la sua decisione di tornare anticipatamente a Torino dal ritiro della Nazionale. Un gesto apprezzato da Igor Tudor, che per il serbo ha speso solo belle parole: “Lui, come altri, sono tornati prima e hanno fatto un bel gesto. Vlahovic è fortissimo, ha tutte le doti che un giocatore di prima classe deve avere. Sa fare gol, è veloce ed è un trascinatore. Sappiamo che arriva da un periodo difficile, ne abbiamo parlato, ha grande voglia di ripartire. Lui può giocare con Kolo Muani, ma anche da solo. Ho trovato una rosa forte e giovane, è stimolante per me”.
Altri due giocatori da rivitalizzare sono Teun Koopmeiners, un vero e proprio flop dal passaggio alla Juventus, e Kenan Yildiz, che ultimamente è stato meno impiegato: “Quando i giocatori sono forti è anche facile trovare il ruolo. Ho visto i ragazzi dispiaciuti, quando un allenatore va via è anche responsabilità loro. Ho visto tutti con grande voglia di ripartire, Koopmeiners e Yildiz hanno caratteristiche rare e possono fare gol, con la capacità di fare la differenza davanti alla porta. Il mio obiettivo è trovare il modo di farli rendere, mettendoli a proprio agio“.
Se la questione capitano è stata subito chiarita (“Il capitano sarà Locatelli, ha personalità e doti giuste per questo ruolo“), resta da capire con che modulo giocherà Tudor, che in passato ha utilizzato sia la difesa a tre che quella a quattro: “Nella mia carriera ho giocato a tre ma anche a quattro, marcando a zona o a uomo. Bisogna trovare l’assetto giusto per i calciatori a disposizione, ma la differenza lo fa lo spirito di sacrificio in campo e la voglia. Questo è un compito dell’allenatore“.
Infine Tudor ha raccontato degli aneddoti sul suo passato in bianconero da calciatore per provare a spiegare cosa rappresenti la Juventus: “Quando giocavo avevo Zidane nello spogliatoio, dovevo fare terapia ma prima di me arriva Zizou e allora me ne sono andato. Lui mi prende e mi dice che era il mio turno, anche se ero un ragazzo. Un’altra volta mi sono tolto le calze dopo l’allenamento lanciandole, Del Piero le raccolse e mi disse di piegarle per bene per rispetto al magazziniere Romeo. Questo rappresenta una parte dello spirito bianconero“.
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