Qui Juventus alla caccia del poker. In una stagione piena di alti e bassi i bianconeri sfidano l’Inter in fiducia e in trend positivo con tre vittorie di fila, cosa mai successa con Thiago Motta. L’allenatore ex Bologna dopo il Psv ha preparato a puntino il derby d’Italia per fare un dispetto a Simone Inzaghi che vorrà sicuramente approfittare della seconda frenata di fila del Napoli fermato dalla Lazio nella corsa scudetto.
Due facce della stessa medaglia di una Juventus che vince finalmente in attesa di poter convincere. Veiga è la faccia positiva, entrato subito caldo nel meccanismo di Motta ne è diventato quasi imprescindibile in poche partite, anzi pochi minuti. Tanto da far dire al tecnico: “Renato ha qualità di impostazione sia nell’esecuzione del passaggio corto a terra nel trovare giocatori tra le linee sia nel gioco lungo”.
D’altro canto c’è il problema Koopmeiners che in Champions lo stesso Motta ha panchinato dopo averlo a lungo difeso a parole e nelle scelte: “Sicuramente non era contento, deve dimostrarmi come tutti di valere la formazione titolare, ma dà il massimo anche quando entra a partita in corso”.
Per la sfida ai campioni d’Italia, la Juve non ha oltre i lungodegenti Bremer, Cabal, Milik, anche Douglas Luiz e Kalulu. Recuperati invece Cambiaso e Kelly.
Motta in queste ultime gare, specie Empoli e Psv sembra aver trovato la quadratura del cerchio, almeno negli uomini anche se il gioco resta latitante ed efficace a sprazzi. Davanti a Di Gregorio restano intoccabili Veiga e Gatti con Savona e Weah oramai nella sua nuova collocazione di terzino. A centrocampo due sono sicuri del posto, Locatelli e McKennie in questo momento imprescindibili. Il terzo posto se lo giocano Thuram in vantaggio su Kelly e Koopmeiners che va verso la sua seconda panchina di fila.
In attacco la certezza è Kolo Muani a caccia del sesto gol e della quarta gara di fila a segno in campionato. A fargli compagnia in 4 per due posti: Nico Gonzalez può stare fuori, tra Mbangula, Yildiz e Conceicao è corsa serrata. Per Vlahovic altra panca ma lui oramai ci è abituato.
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