C’è un giocatore che, più di ogni altro, si è messo in mostra in questa prima giornata dell’Europa League 2024-25: si tratta dell’ex milanista Jens Petter Hauge, talentuoso esterno d’attacco norvegese che, tuttavia, negli ultimi anni sembrava essersi perso per strada.
Hauge ha guidato il suo Bodø/Glimt verso una vittoria prestigiosa contro lo Sporting Lisbona, in una partita scoppiettante terminata 3-2. La ficcante ala sinistra, che ha lasciato un buon ricordo tra i tifosi del Milan nonostante la sua breve permanenza in Serie A, è stato il mattatore assoluto dell’incontro: prima ha servito l’assist per il pareggio dei norvegesi, mettendo un compagno a tu per tu con il portiere, poi ha realizzato il gol del sorpasso con un preciso destro dal limite dell’area, e infine ha siglato la rete decisiva con una giocata tipica del suo repertorio, accentrandosi da sinistra e piazzando il pallone sul secondo palo dopo un pregevole dribbling nello stretto. Un vero e proprio show da parte di un giocatore che sembrava essersi perso per strada.
A inizio carriera Hauge si era messo in mostra nel Bodø/Glimt, impressionando Paolo Maldini, allora direttore dell’area tecnica del Milan, nella doppia sfida in Europa League disputata nell’estate del 2020. Poche settimane dopo, il classe ’99 era sbarcato a Milanello, firmando un contratto quinquennale: le sue prime uscite in maglia rossonera avevano fatto ben sperare, con il giovane norvegese che aveva mostrato sprazzi interessanti. Nella seconda parte di stagione, però, Hauge avrebbe trovato sempre meno spazio e nell’agosto del 2021 sarebbe poi stato ceduto, un po’ a sorpresa, in prestito con diritto di riscatto all’Eintracht Francoforte. In Bundesliga non è tuttavia riuscito a imporsi, così come si sarebbe rivelata ancor più deludente l’esperienza belga al Gent. Lo scorso gennaio, nel tentativo di ritrovarsi, Hauge ha deciso di tornare a casa, al Bodø/Glimt, la squadra che lo aveva lanciato. Improvvisamente, è sembrato di rivedere quel giocatore promettente e dagli ottimi spunti che si era intravisto anche in Italia. Nonostante non abbia rispettato le aspettative iniziali, Hauge ha solo 24 anni ed è ancora in tempo per rilanciare le sue quotazioni. Prestazioni come questa non passano inosservate e sono il modo migliore per attirare nuovamente l’attenzione.
Alberto Farinone
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