Igor Tudor
Igor Tudor

Cinque gol, le prove maiuscole di Kolo Muani, Yildiz e Conceicao, una tenuta fisica importante: può solo sorridere la Juventus dopo il debutto vincente al Mondiale per club. Il 5-0 all'Al Ain consente ai bianconeri di essere primi in classifica per differenza reti (+3) rispetto al City che ha vinto solo 2-0.

Imbarazzo alla domanda sulla guerra

Sereno anche il dopo-partita con Tudor che ha espresso la sua soddisfazione per la prova dei suoi ma c'è stato un fuori programma. In merito all'incontro con Donald Trump, la Fifa che però gli ha impedito di rispondere a un'ulteriore domanda su come si fosse sentito a stare nella stessa stanza con Trump mentre si parlava di guerra. Il tecnico croato si è limitato a dire: "Siamo stati invitati alla Casa Bianca, è una cosa che non si fa tutti i giorni, è stato un piacere".

Poi sulla gara ha aggiunto: "Siamo andati forte, nel secondo tempo dicevo un po' di abbassare il ritmo con questo caldo, di provare a gestire un po' di più. Lì potevamo fare meglio, però, dai, è un risultato importante, perchè questa squadra ha delle qualità, ha giocatori interessanti"

L'elogio dei singoli

Fisicamente la Juve ha dato la sensazione di stare molto bene ma non c'è stato un carico di lavoro particolare: "No, noi giochiamo in questo modo, proviamo ad andare in avanti, poi non è neanche facile gestire questa cosa, di frenare un po' alla fine, perchè loro sono abituati a dare palla in avanti, Però va bene".

Conceicao è stato tra i migliori in campo: "Sta bene, anche Randal sta bene, sono giocatori che stanno bene. Sono contento anche per Gattone. E' un giocatore importante, è importante nei calci piazzati, soprattutto lì in posizione cnetrale, dove di solito c'è un attaccante tosto, E' importante farsi sentire. Per Koop, un po' di minutaggio che devono mettere dopo una lunga pausa. Va bene, buon inizio". Prossima tappa Philadelphia, domenica prossima contro il Wydad Casablanca.
 

Milan, l'intreccio di mercato che preoccupa: Allegri rischia di perdere il suo top player
Roma, Dybala alla Juventus: cosa c’è di vero. Intanto arriva il clamoroso no di Paulo