Sinner applaude il trionfo di Alcaraz come numero 1 di fine anno, ma non nasconde un velo di amarezza. E sulla Coppa Davis rilancia la propria visione

Pochi minuti prima della sfida con Ben Shelton, che lo ha poi visto imporsi per chiudere il round robin con un tre su tre senza storia, Jannik Sinner ha dimostrato una volta di più tutto il suo carattere e fair play. L’altoatesino ha scelto, infatti, di congratularsi di persona con Carlos Alcaraz, appena premiato come numero 1 ATP di fine stagione. Un gesto spontaneo, fatto di un cinque e un sorriso sincero, che racconta il rispetto tra due amici-rivali destinati a dominare la scena del tennis mondiale ancora a lungo. Dopo il proprio match, però, Sinner ha parlato con onestà del titolo sfumato e del suo futuro, soffermandosi anche sulla Coppa Davis.
La grande sportività di Jannik
La giornata di tennis ha visto Alcaraz celebrato da Andrea Gaudenzi per aver chiuso l’anno in vetta alla classifica mondiale. Nonostante la tensione pre-partita, Sinner ha scelto di passare a salutare e complimentarsi con Carlos per il traguardo. Un gesto semplice ma significativo, soprattutto considerando quanto l’azzurro abbia lottato fino all’ultimo per contendere allo spagnolo il primato. L’amicizia tra i due e la loro rivalità sportiva si intrecciano così in un quadro che conferma la maturità e il carattere di Jannik.
L’ammissione sul primato
Nel post-partita, Sinner ha riconosciuto il valore della stagione di Alcaraz, ma ha ammesso che non può dirsi completamente felice per l’obiettivo mancato di un soffio. L’azzurro ha spiegato: “Sono felice per lui, ma sarebbe una bugia dire che sono super felice… Se lo merita, ha giocato una stagione incredibile. Da parte mia, continuerò a lavorare. Sono motivato per l’anno prossimo”.
La visione sulla Coppa Davis
Parlando di Coppa Davis, competizione a cui quest’anno ha scelto (tra le critiche) di non prendere parte, Sinner ha espresso il desiderio di una edizione ogni due anni, con un formato che recuperi l’atmosfera delle grandi trasferte: “Giocare la Davis in questo calendario è complicato. Mi piacerebbe giocare la Davis ogni due anni. Non ho mai giocato la vera Coppa Davis, con le trasferte, magari in Argentina, in Brasile, dove tutto lo stadio è contro di te. Questo è lo spirito della Davis, no? Sarebbe un modo per rendere ancora più importante la Coppa”.





