Verstappen si svela: i duelli con Hamilton, l’errore con Russell e l’ammissione sulla politica

In una intervista concessa alla testata olandese De Telegraaf Max Verstappen, tornato in corsa per il Mondiale, ha parlato a tutto tondo.

Verstappen Hamilton
Verstappen: i duelli con Hamilton e Russell e la politica-sportevai.it

Verstappen e la vettura 2025: “Non la migliore ma tiriamo fuori il massimo”

Il pilota Red Bull ha saputo tirare fuori il meglio dalla RB21 che si è avvantaggiata degli sviluppi portati avanti nel corso dell’anno. E così, mentre McLaren è partita fortissima per poi cedere un po’ il passo (ma senza perdere il titolo Costruttori, concedendo il bis dopo il 2024), la scuderia guidata attualmente da Laurent Mekies ha preso gradualmente quota. Rilanciando lo stesso Verstappen per il titolo Piloti, quando si pensava fosse una questione riservata tra Lando Norris e Oscar Piastri.

Certo, per lo stesso olandese la loro “non è la vettura migliore” di quest’anno, ha ammesso al De Telegraaf. “E continuo a pensarlo, ma come squadra sappiamo esattamente come massimizzare le nostre prestazioni. Siamo esperti della cosa da anni”. Al di là del contributo da fuoriclasse dello stesso quattro volte campione del mondo, capace di tirare fuori il meglio anche da un’utilitaria, è curioso notare come il clima in Red Bull sia cambiato dopo il defenestramento di Christian Horner.

Il nuovo clima che si respira in Red Bull: “Ora sono più rilassato”

I cui rapporti con il clan Verstappen erano ormai giunti ad un punto di rottura. Ma adesso si respira un’aria nuova, che in un certo senso si riverbera anche in pista. Con Mekies, sostituito di Horner, “parliamo di tutto, non solo della vettura, ma anche della squadra e di cose personali”, anche per mezz’ora, ha proseguito l’olandese al De Telegraaf.

E che ha inoltre rivelato di essere “ascoltato di più” all’interno del team, e di comunicare di più ad ogni livello. “Tutta la squadra ha dei meriti nei risultati che stiamo ottenendo, e il nuovo fondo introdotto a Monza ha avuto un impatto positivo”, ha proseguito Verstappen, dettosi “contento” di come stanno andando ora le cose in Red Bull, ad ogni livello: “Ora scendo in pista con uno stato d’animo più rilassato”.

“Con Hamilton feci dei giochi mentali. Con Russell ho sbagliato quest’anno”

Certo non è quello stato d’animo del 2021, in cui lottò sino alla fine per la conquista del suo primo titolo contro Lewis Hamilton. Allora infatti era abituato a fare dei “giochi mentali” contro l’avversario. “Ma non lo farò di nuovo, non ne ho più bisogno, perché all’epoca non ero ancora diventato campione. Oggi lo sono, e Piastri e Norris ancora no. E sei più sulle spine e nervoso quando non ha un titolo in bacheca e te lo stai giocando”.

Ma il 2025 non è stato certo tutto rose e fiori per Verstappen. Non sono mancati i momenti critici, come quello che considera il passo falso principale di questa stagione. Il pilota si riferisce ai fatti di Barcellona e al duello in particolare con la sua nemesi George Russell. Il contatto tra i due fruttò al Red Bull dieci secondi di penalità e 3 punti in meno sulla sua licenza.

“Non è stato certo un bel momento, ma è andata e ora non posso più farci nulla. Alla fine magari è stato pure positivo il fatto che sia successo. In quel momento ero frustrato, ma questo significava anche quanto ci tenessi”, ha spiegato Verstappen, che poi ha smentito le voci diffuse anche da Helmut Marko secondo cui abbia perso l’interesse nella F1: “In realtà sono sempre molto motivato. Quando sono in auto ho imparato sin da piccolo a dover dare il massimo. Perché se non lo fai tu, lo farà qualcun altro. Non puoi salire su una monoposto di F1 con motivazioni deboli”.

“La politica? Non m’interessa”

Infine, un accenno dell’intervistatore alla politica, visto che in Olanda la prossima settimana si terranno le elezioni per il rinnovo della camera bassa. Ma Verstappen ha eretto un muro, dimostrando un atteggiamento pragmatico e diametralmente opposto ad un Hamilton dedito all’impegno civile: “Non sono coinvolto, non lo sono mai stato altrimenti mi candiderei. Non saprei neppure a che partito iscrivermi. Io mi concentro solo sul qui e ora, perché non posso risolvere tutti i problemi nel mondo. Se mi impegno in altro rischierei di distrarmi, e se volessi migliorare questo mondo farei altro”

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