Show a Sky dell’ex attaccante della Lazio che boccia la Juve dopo il ko in Champions contro il Real Madrid e fa un siparietto irresistibile

Vulcanico, esagerato, istrionico: Paolo Di Canio è così, prendere o lasciare. L’ex attaccante, oggi opinionista Sky, si è reso protagonista di un vero e proprio show ieri sera dopo le partite di Champions ma il meglio di sè l’ha riservato quando, in chiusura di trasmissione, si è parlato di Premier League, dove ha giocato ed allenato e che da sempre è il suo territorio di competenza. Per la Juve più bastone che carote.
Di Canio smonta la Juventus
La Juve non ha demeritato a Madrid, ha dato netti segnali di risveglio ma non è bastato per uscire dal Bermabeu con punti. Per Di Canio non basta la prova d’orgoglio: “La domanda è: c’è nella Juventus una qualità tale che riguarda la tecnica, la leadership, la personalità? Per me non c’è a grandi livelli! Ma neanche in Italia per vincere il campionato! Cuore e personalità sono due cose diverse! Hanno la statura, la voglia, la mentalità? Hanno preso 7 gol tra Dortmund e Inter, si sono impegnati, ma mancava qualcosa tatticamente!”
L’ex Lazio stronca Openda
Poi aggiunge: “Alla fine il pareggio a Madrid ci poteva stare, ma i tiri della Juve sono da fuori area, sono parate e non sono chiare occasioni da gol, tranne quella di Vlahovic e quella di Openda chi ha avuto paura di prendersi la gloria, per un pareggio che su questo campo sarebbe stato determinante. Era anche fresco. L’ha tenuta sotto la linea del corpo invece di spostarla ancora per il suo mancino. E aveva fatto anche un tiro timido. Ci mette troppo tempo a tirare ed è comunque una palla piazzata. Quel tiro grida vendetta! Magari non sarebbe riuscito neanche a segnare perché era una palla troppo timida. Qui un non attaccante deve essere più cattivo, magari lui era uno abituato a giocare un calcio disincantato nel Lipsia. Nella Juve quella palla pesa tanto, è un piattino leggero, invece lui era abituato anche a calciare forte di sinistro”.
La frecciata a Conte e lo show sulla Premier
Dopo una frecciata indiretta a Conte, che il giorno prima si era scontrato con Capello negli studi di Sky (“Caro Enzo Maresca, cinque gol, due 2006 e un 2007 in campo, nove cambi. Non sei petulante e non sei lamentoso. Ci rendi orgogliosi come italiani”) il siparietto finale con Di Canio incontenibile al rientro in studio dalla pubblicità. Si alza, gesticola e aggredisce gli ospiti perché parlano di Premier ma non ne conoscono la classifica. Scoppia il caos: “Ma allora di che c…parli? – urla – il Bornmouth è terzo”. Siamo alla fine del programma, ma Di Canio continua a commentare il Liverpool e non si ferma più: “Isak 1 e 93, Ekitike 1 e 90, tutti con…”. Costacurta prova a fermarlo: “Mi chiude la metro, basta scusate, devo andare”. Ma Di Canio è irrefrenabile: “Aspetta na cosa! Ho messo la carne la brace!”. Finchè Giunta non fa il Big Ben: “Basta, dobbiamo chiudere”.