Dalla Premier League e non solo arrivano sirene sempre più tentatrici per il talento turco, Comolli al lavoro per blindare il giocatore

Nella Juventus alla ricerca di un’identità sono poche le certezze in questo avvio di stagione ma non si sbaglia nell’indicare in Yildiz il volto vincente e convincente della Signora. Tra attaccanti in cerca d’autore (e di gol), una difesa che sbanda (e che preoccupa sempre più visto il crack di Bremer) e acquisti vecchi (Koopmeiners) e nuovi (da Zeghrova a Openda) che stentano a inserirsi l’unica certezza è il suo numero 10. Tudor se lo gode ma resta ancora in piedi il nodo rinnovo che preoccupa e non poco.
Yildiz brilla anche in Nazionale
Non ha di questi problemi invece Montella, che si tiene stretto il suo gioiello a segno anche contro la Bulgaria con una doppietta. In campionato finora è stato tra i più costanti ma il problema ingaggio resta. Già perché in rosa Yilidz è tra i meno pagati con soli 1,7 milioni di euro ed è l’ultimo dei titolari per stipendio. Meno di lui guadagnano solo Perin, Rugani, Miretti, Cabal, Pinsoglio e Adzic. Impietoso il confronto con i 12 milioni di Vlahovic e i 6 del nuovo acquisto David. Ma sorprende pure che Kostic percepisca un salario di 2,5 e Milik di 2.
Le sirene dalla Premier
In Premier sarebbero pronti diversi club a ricoprirlo d’euro. Tra i club in prima linea pronti a fiondarsi su Yildiz c’è il Chelsea di Enzo Maresca, che ha già un assegno da 10 milioni a stagione per lui, ma il turco piace anche al Real Madrid e la Juve non vuole correre rischi. La procura è gestita da papà Engin Yildiz, che si è stabilito a Torino per intensificare gli incontri con la dirigenza bianconera.
La richiesta di Yildiz
La posizione della Juventus è chiara: il giocatore vale non meno di 100 milioni di euro, il suo contratto scade nel giugno del 2029 e l’idea di Comolli è di prolungarlo fino al 2030 triplicandogli l’ingaggio. L’entourage di Yildiz ha avanzato una richiesta di 6 milioni di euro netti a stagione. L’offerta della Juventus si aggira invece intorno ai 5 milioni di euro, puntando molto sulla componente bonus per avvicinarsi alle cifre richieste. Il braccio di ferro è appena iniziato.