A 36 anni Russell Westbrook riparte da Sacramento: contratto minimo, cuore infinito e tanta voglia di rivalsa.

Russell Westbrook non molla e a trentasei anni suonati, il Re del tripla doppia scrive un nuovo capitolo della sua infinita saga NBA: vestirà la maglia dei Sacramento Kings. Contratto annuale al minimo salariale, ma motivazioni altissime. Perché dietro la firma c’è una storia di cuore e testardaggine, più che di gloria.
La parentesi a Denver e il desiderio di cambiare
Dopo la parentesi a Denver, dove avrebbe potuto restare per inseguire un altro anello con Jokic, Westbrook ha scelto casa. La California, il calore della sua gente, la voglia di sentirsi ancora utile. A Sacramento troverà spazio, minuti e forse un ruolo da guida silenziosa in una squadra giovane, affamata e in cerca di equilibrio. Non è più il “Mr. Triple Double” capace di spaccare in due le partite, ma il suo carattere è rimasto lo stesso: fuoco puro. E i Kings, reduci da una stagione di luci e ombre, avevano bisogno proprio di questo tipo di energia. Con Sabonis e Fox a fare da perno, Russ può dare fiato alla regia e spingere i compagni in transizione, dove la sua fame di gioco non conosce età.
Le incognite sulla tenuta fisica
Certo, le incognite non mancano: il backcourt è già affollato con Schröder, DeRozan, LaVine e Monk. Servirà equilibrio per non trasformare l’attacco dei Kings in un ingorgo di palloni. Ma se qualcuno può accettare una sfida così complicata, è proprio lui: Russell Westbrook, l’uomo che non ha mai detto “basta”.
La scommessa dei Kings
Per Sacramento è una scommessa a basso rischio e potenziale altissimo: un veterano da spogliatoio, un esempio per i giovani, e chissà… magari qualche lampo del vecchio Russ è ancora lì, pronto a incendiare la Golden 1 Center. L’ultimo ballo è iniziato. E se c’è una cosa che Westbrook ha insegnato in 18 stagioni NBA, è che non bisogna mai dare per finito chi gioca col cuore.