Yamal, l’Al Hilal di Inzaghi tenta il colpo del secolo: offerta da 400 milioni di euro

La squadra di Flick trema e Laporta vacilla. L’Al Hilal è pronta a fare follie per assicurarsi il classe 2008

Lamine Yamal con la maglia del Barcellona
Lamine Yamal con la maglia del Barcellona

 

Altro che Fantacalcio. Dall’Arabia Saudita arriva l’ennesima “bomba” di mercato: l’Al Hilal di Simone Inzaghi sarebbe pronto a mettere sul tavolo 400 milioni di euro per strappare Lamine Yamal al Barcellona. Una cifra che supera ogni logica, ma che conferma quanto il calcio saudita voglia ancora spingersi oltre.

Yamal, il Barcellona rischia di perderlo

Yamal, 18 anni, è oggi il simbolo del nuovo Barça. Gioca con la leggerezza dei predestinati, segna, inventa, incanta. Il club catalano lo ha blindato fino al 2031 con una clausola monstre e lo considera incedibile, ma l’offerta araba fa tremare i piani alti del Camp Nou. Secondo la Gazzetta dello Sport, l’Al Hilal avrebbe già pronto un contratto faraonico, superiore ai 50 milioni a stagione, per convincere il baby talento a trasferirsi a Riyad. Inzaghi, approdato in estate, sogna un colpo che cambierebbe la storia del club e dell’intero movimento saudita.

La risposta dei blaugrana

Dal Barcellona, però, la risposta è secca: “Yamal non è in vendita”. Il giocatore rappresenta il futuro, il volto giovane e luminoso di un progetto che vuole ripartire proprio dai prodotti della cantera. Eppure, la pressione cresce: 400 milioni sono una cifra che neanche una big europea può ignorare. L’Al Hilal, già capace di portare in Arabia campioni come Neymar, Mitrovic, Milinkovic-Savic e Ruben Neves, punta a un salto generazionale. Un segnale: il calcio saudita non vuole solo veterani, ma stelle emergenti in grado di dare credibilità al progetto.

Yamal e il mito di Leo Messi

Yamal, per ora, resta concentrato sul campo. È cresciuto nel mito di Messi e sogna di diventare la nuova bandiera blaugrana, ma l’assalto saudita è destinato a far discutere ancora. Perché quando sul tavolo ci sono 400 milioni, anche i club più orgogliosi iniziano a guardarsi allo specchio. Il Barcellona resiste, ma il messaggio è chiaro: il mondo del calcio non ha più confini. E persino un diciottenne cresciuto nella Masia può diventare il prossimo oggetto del desiderio di chi, con un assegno, vuole comprare il futuro.

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