Il club toscano è stato salvato da Asmaa Gacem, imprenditrice che ha ereditato una società piena di debiti e senza struttura.
Il Prato è vivo. Dopo un’estate tormentata e il rischio concreto di sparire, il club toscano ha trovato una nuova guida: Asmaa Gacem, imprenditrice marocchina con un legame profondo con la città e con i colori biancazzurri. Un atto di coraggio e di amore, come lei stessa ha raccontato: “Il Prato non poteva sparire. Ho firmato a occhi chiusi, era un dovere verso la città”.
Una scelta di cuore, non di business
Il suo ingresso non è stato dettato da calcoli o ritorni economici: Gacem ha ereditato una società piena di debiti e senza una vera struttura. “Quando sono arrivata ho trovato solo un logo e conti in rosso”, ha spiegato. Eppure, non si è tirata indietro: in poche settimane ha ricostruito la squadra, iscritto il club in Serie D e gettato le basi per un nuovo corso.
Il calcio e le donne: “Serve un cambiamento”
La presidentessa, inoltre, Gacem non nasconde la difficoltà di essere donna in un mondo storicamente maschile: “Il 99% dei ruoli dirigenziali nel calcio è occupato da uomini. Questo sport ha bisogno delle donne, del nostro sguardo, della nostra capacità di creare valore e inclusione”. Insomma un messaggio forte e inequivocabile, basti pensare che a pochi chilometri dal club toscano, la Ternana (militante in Serie C) è stata acquistata anche in quel caso da una giovane donna. che va oltre i confini di Prato e diventa simbolico per l’intero movimento calcistico italiano.
Le sfide tra campo e futuro
Il presente non è semplice: il Prato, inserito nel girone E di Serie D, ha iniziato tra alti e bassi, con tre sconfitte nelle prime cinque partite. Ma l’obiettivo è chiaro: fare di questa stagione un anno di transizione e riportare la società su basi solide. Il progetto di Gacem però non riguarda solo la prima squadra: in programma ci sono una scuola calcio Elite, percorsi formativi per allenatori e progetti dedicati anche ai ragazzi con disabilità.
Un segnale al calcio italiano
Insomma la salvezza del Prato non è solo una storia locale: è il segnale che il calcio minore può rinascere grazie a figure nuove, coraggiose e visionarie. Asmaa Gacem ha scelto di rischiare per amore, ribaltando pregiudizi e aprendo una strada che in Italia poche hanno avuto il coraggio di percorrere. Il Prato riparte da qui, da una presidente donna che guarda avanti e che ha già lanciato la sua sfida: “Il calcio ha bisogno di noi”.