In Giappone, dove Marquez ha conquistato il titolo nella MotoGP, è avvenuta la rinascita di Francesco Bagnaia. Ma come è avvenuto tutto ciò?

Il trionfo di Bagnaia in Giappone (mentre Marquez conquistava il titolo)
Partiamo da quanto successo nel fine settimana di Motegi, dove Pecco ha ottenuto pole, vittoria nella Sprint e anche, di dominio, nella gara lunga. Quando ormai la rassegnazione sembrava essersi impadronita della stagione del pilota già campione del mondo, destinato ad essere l’anello debole di una squadra dove Marc Marquez si è preso tutto con gli interessi dopo anni di declino della sua carriera, ecco che Bagnaia d’un colpo è riuscito a mettersi alle spalle tutti i problemi di un 2025 per lui avaro di soddisfazioni. I guai con l’anteriore della Desmosedici GP25, l’entrata in curva e le staccate che tanto hanno fatto penare il pilota sono spariti sulla pista del Twin Ring. Anche se lo stesso Pecco ha ammesso che nei test a Misano di qualche settimana fa era riuscito a trovare un buon feeling con la moto, al punto di divertirsi in sella.
Il tutto con somma gioia di Ducati, che torna a respirare e si leva l’imbarazzo di una squadra che funzionava a metà: certo, Borgo Panigale ha festeggiato da poco la conquista, anch’essa in netto anticipo, del titolo Costruttori (per il sesto anno di fila). Ma doveva gestire un box dove da una parte aveva un Marquez che in pista furoreggiava praticamente in ogni sessione, e dall’altra un Pecco che masticava amaro e viveva una situazione al limite della rottura dei rapporti. Si è parlato infatti di una rescissione tra le parti anticipata, già terminata l’attuale stagione. Voci di crisi, ora, spazzate via.
Com’è nata la svolta di Bagnaia
Ovviamente bisogna anche dire che una rondine non fa primavera e ci sono ancora 5 appuntamenti prima della fine del campionato (qualcuno però su piste “amiche” per Ducati). Ma da dove deriva la svolta di Bagnaia? Nei citati test in quel di Misano pare che i desiderata del pilota riguardo la moto siano stati alla fine accontentati. Ducati infatti quest’anno ha tirato dritto con le specifiche 2025, nonostante il piemontese sin dall’inizio avesse dichiarato di preferire la GP24 e di trovarsi poco bene con la moto prevista per questa stagione. Da notare che da parte di Marquez, invece, nessuna obiezione.
Una conferma di questo punto di svolta lo potremmo avere dalle parole del team manager Davide Tardozzi, che domenica ha fatto una sorta di mea culpa sostenendo di essere arrivati “troppo tardi” come scuderia nel rispondere alle richieste di Bagnaia. E quest’ultimo, a sua volta, ha parlato di alcune parti della moto che sono state cambiate. Si parla dell’abbassatore, della forcella e del forcellone, ma ovviamente non ci sono conferme ufficiali in merito.
L’approccio “non convenzionale” e il ruolo di Casey Stoner
Sicuramente un approccio “non convenzionale”, come l’ha definito Pecco, che ha rimesso quindi in discussione l’impianto della GP25 o, per meglio dire, i suoi elementi costitutivi. E si vocifera che un’importante voce in capitolo per mediare tra le esigenze del piemontese e quelle di Ducati l’abbia avuto Casey Stoner, presente ai test di Misano. Anche perché l’impressione dei fan e degli addetti ai lavori è che il team si sia sbilanciato a favore di Marquez, e bisogna vedere se l’influsso dello spagnolo potrebbe avere effetti sulla lotta per il secondo posto della classifica mondiale.
E che potrebbe diventare un duello tra il fratello di Marc, Alex, e lo stesso Bagnaia, con il terzo incomodo Marco Bezzecchi che incombe. I maliziosi si chiedono: Borgo Panigale darà una mano a Pecco affinché possa laurearsi vicecampione, o l’influenza del campione spagnolo sarà tale da far sì che alla fine quel titolo cadetto vada nelle mani del fratello (sempre nell’orbita Ducati, quella del team Gresini)?
I tormenti di Bagnaia. Che lancia un avvertimento a Marquez
Congetture, nulla più. Nel frattempo a DAZN Spagna Bagnaia, oltre a rendere merito al compagno di squadra, ha ammesso le difficoltà di quest’anno, dove si è fatto “molte domande”, sino a nutrire dubbi su sé stesso. “Ad un certo punto non riuscivo più a riconoscermi, perché non era possibile che in qualifica mi piazzassi al 21esimo posto e andassi male in gara. Non riuscivo a crederci. Il tutto mentre Marc era sempre forte e costante. Una cosa che, se sei debole, ti indebolisce di più. Lui vinceva anche quando in molte occasioni non era il più forte, oppure stava davanti senza mai sbagliare. Una cosa che possono fare solo i più forti”.
Quindi Pecco ha concluso: “Nella prossima stagione avrà un’altra possibilità per continuare ad imparare, e magari cercare di dargli un po’ di filo da torcere”.