Horner torna in F1: ecco quando e perché non alla Ferrari. Buonuscita record da Red Bull: le cifre

Christian Horner è definitivamente fuori da Red Bull: definita la buonuscita record e quando tornerà in F1. Ma niente Ferrari per lui.

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Horner, buonuscita record da Red Bull. Ritorno in F1, perché non alla Ferrari-sportevai.it

La fine dell’era Horner in Red Bull

Questa estate l’ormai ex team principal della scuderia del colosso delle bevande energetiche era stato cortesemente accompagnato alla porta dopo circa un ventennio, in cui il britannico ha contribuito a plasmare la scuderia che negli ultimi decenni ha fatto man bassa di titoli in F1 tra Costruttori e Piloti. Ha pesato un rapporto ormai logorato tra opposte fazioni all’interno del team, con il clan attorno ad Helmut Marko e a Max Verstappen ormai in rotta di collisione con Horner. Il quale ha superato più o meno indenne anche lo scandalo di presunti comportamenti inappropriati nei confronti di una dipendente, che ha minato però ulteriormente la serenità nella scuderia.

Quindi, dopo otto titoli Piloti e sei nei Costruttori, in una mattina di luglio lo stato maggiore di Red Bull, composto dai coproprietari Chalerm Yoovidhya e Mark Mateschitz e dal direttore sportivo Oliver Mintzlaff, aveva comunicato al britannico che poteva andarsene. Chiudendo così un rapporto che avrebbe dovuto continuare sino alla stagione 2030.

Red Bull ufficializza l’addio di Horner: buonuscita da record, ecco perché

A distanza di qualche mese, Red Bull ha ufficializzato la cesura con Horner. Con un comunicato Mintzlaff ha ringraziato l’ex team principal per il lavoro svolto, specificando che sarà sempre “una parte importante della storia della nostra squadra”. Al di là delle dichiarazioni di facciata, sono trapelati anche i dettagli sulla buonuscita e sul periodo di gardening, ovvero il tempo di decantazione di un responsabile in un team dalla fine del rapporto con la precedente squadra all’approdo in una nuova.

Va detto anzitutto che Horner non lascia solo la guida del team, ma di tutte le società collegate alla galassia Red Bull: oltre al reparto Racing, parliamo di realtà come quella dedicata allo sviluppo del nuovo Powertrain che debutterà nel 2026, o quelle dedicate alla ricerca e sviluppo. Questa premessa è utile per capire la portata della liquidazione che spetta al manager britannico, che già di per sé riguarda i cinque anni che restano del suo contratto. Si parla infatti di un minimo di 70 a un massimo di 100 milioni di dollari spalmati in un quinquennio, come riporta Motorsport.com.

Quando Horner tornerà in F1 e le ipotesi per il futuro dell’ex Red Bull (ma niente Ferrari: ecco perché)

Inoltre il periodo del gardening leave che Horner dovrà osservare sarà di nove mesi. In questo periodo non potrà siglare accordi con altre società né aver alcun ruolo in Red Bull, che comunque continuerà a corrispondergli lo stipendio. Terminati questi nove mesi, nel 2026 il manager potrà tornare operativo, e diverse voci parlano di un potenziale approdo in Aston Martin (dove ritroverebbe Adrian Newey) oppure in Alpine.

Negli ultimi tempi è invece tramontata la pista Cadillac e anche quella ancor più suggestiva della Ferrari, che tra l’altro fornirà i motori al nuovo team di F1. Riguardo Maranello, le porte per Horner si sono chiuse quando questa estate si è deciso di rinnovare il contratto, in scadenza, di Frédéric Vasseur, in modo tale da assicurare continuità al progetto tecnico e stabilità in vista della rivoluzione che interesserà a livello di regolamenti e monoposto la F1 il prossimo anno.

Secondo Riccardo Patrese, che ha parlato della cosa ai microfoni di Prime Casino, il Cavallino non ha voluto approfondire con Horner anche per gli strascichi del caso delle presunte molestie che lo travolse. In ogni caso al manager le risorse non mancano. Tornando infatti alle ipotesi per il suo futuro è più probabile possa acquisire delle quote in Alpine.

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