Un aspetto del proprio gioco lascia Sinner preoccupato, mentre allo US Open Bublik sta mostrando un rendimento da numero 1 al mondo.
Nella notte italiana tra lunedì e martedì 1 e 2 settembre Jannik Sinner scenderà in campo per affrontare Alexander Bublik in modo da strappare il pass per i quarti di finale dello US Open. Una sfida insidiosa per il n°1 al mondo, che proprio contro il kazako rimediò la sua ultima sconfitta – se si esclude il ritiro nella finale di Cincinnati – in occasione dell’ATP 500 di Halle.

A complicare ancora le cose per Sinner c’è anche il suo rendimento in battuta che stenta a decollare in questo US Open, contrariamente a Bublik, che invece nei propri turni di servizio ha dominato come un numero 1.
Sinner: “Non mi sento come vorrei in questo momento”
Dopo le vittorie agevoli su Vit Kopriva e Alexei Popyrin nei primi due turni, Jannik Sinner ha dovuto faticare e non poco per battere Denis Shapovalov, abile a tenergli testa per oltre due set. Merito certamente del canadese, quasi inscalfibile durante i suoi turni di battuta, ma anche di un rendimento al servizio con percentuali non proprio soddisfacenti da parte del numero 1 ATP, che infatti nella conferenza stampa post partita ha ammesso di non essere soddisfatto di questo suo fondamentale:
“Denis ha giocato un ottimo tennis, ha servito molto bene e ha letto piuttosto bene il mio servizio. Se mi chiedi della battuta, non mi sento come vorrei in questo momento, ma è normale: in alcuni tornei senti meglio alcune cose, peggio altre. Per ora devo accettarlo”.
Il confronto con Bublik
Nelle prime tre partite dello US Open Sinner non ha mai superato il 58% di prime palle in campo. Percentuali che in occasione dell’incontro contro Shapovalov gli sono costate tre break e che potrebbero diventare un problema più il livello della sfida si alzerà nel prosieguo del torneo.
A partire da dall’ottavo di finale contro Alexander Bublik, che oltre a rievocare nella mente di Jannik brutti ricordi sta impressionando in questo US Open, anche grazie a un rendimento altissimo al servizio. Il Kazako infatti non è mai sceso sotto il 60% di prime, arrivando anche a registrare un impressionante 85% in occasione del match contro Marin Cilic.
Numeri che spiegano bene come Bublik sia riuscito a non subire ancora nemmeno un break – contrariamente a Sinner -, anche se pure il kazako è consapevole che mantenere questa statistica anche contro Jannik sarà dura, molto dura: “Non so nemmeno io come mai il mio servizio stia funzionando così bene. Quello che so è che di break ne subirò probabilmente almeno un paio contro Sinner”.