Chivu vara il 3-4-2-1 che si scosta di parecchio dal modulo di Inzaghi e con il francese in mezzo sposta sulla trequarti due giocatori

Grandi manovre in casa Inter. Nonostante, almeno per il momento, la campagna acquisti dei nerazzurri sia ridotta a due soli volti nuovi, quelli di Bonny – che non è neanche un titolare – e quello di Diuof le differenze rispetto alla squadra di Inzaghi, almeno così sembra sulla carta, saranno parecchie.
Cristian Chivu cambia il modulo dell’Inter
Chivu è partito lasciando intatto il 3-5-2 di inzaghiana memoria ma presto ha virato sul 3-4-2-1 che, anche se non sembra, rappresenta una mezza rivoluzione per il ruolo differente degli esterni e per le posizioni dei giocatori avanzati. Con in mente questo sistema di gioco sognava di avere Lookman come uno degli incursori di fantasia alle spalle di Lautaro ma anche senza il nigeriano dell’Atalanta non intende cambiare idea.
Cosa sposta l’arrivo di Andy Diouf
L’altra pedina indispensabile per il tecnico rumeno era un mediano di lotta e di governo, inizialmente identificato in Konè, Cissè, Frendrup o Ederson e che alla fine ha preso il volto di Diouf. Il francese è l’uomo giusto al posto giusto per Chivu, capace di rivestire più ruoli nei 4 di centrocampo così come Susic (regista o mezzala) e Barella (idem) con Calhanoglu che, vista anche l’età, non partirà sempre titolare.
Henrikh Mkhitaryan e Davide Frattesi cambiano ruolo
Chivu ha già annunciato di volere un’Inter camaleontica, in grado di cambiare pelle anche all’interno della stessa partita. L’idea del 3-4-2-1 e l’arrivp di Diouf avranno delle conseguenze immediate per Mkhitaryan e Frattesi. Saranno loro due ad alternarsi con Thuram alle spalle di Lautaro (che ha in Bonny e soprattutto Pio Esposito le riserve naturali). In pratica soprattutto Frattesi svolgerà i compiti che avrebbe dovuto svolgere Lookman.

“L’armeno ha le qualità giuste per servire l’ultimo passaggio agli attaccanti, il romano sa come inserirsi in area e allo stesso tempo entrambi sanno come andare a segno quando c’è da centrare la porta – spiega il Corsport -. Se l’ex Sassuolo l’ha dimostrato ampiamente da subentrato nelle ultime due stagioni nerazzurre, l’armeno si è consacrato nel calcio europeo anche a suon di reti, prima di arretrare il proprio raggio d’azione con il passare degli anni per risparmiare energie preziose da centrocampista”.
Già da lunedì col Torino si vedrà un’Inter diversa anche se (quasi) con gli stessi uomini. Col marchio di Chivu.