Federico Chiesa entra e risolve la partita del Liverpool nel debutto ufficiale della Premier League 2025-26: e ora che succede sul mercato?
Il colpo al volo che ha piegato il Bournemouth potrebbe avere un peso ben oltre la classifica del Liverpool. Federico Chiesa, entrato all’81’ sul 2-2 nel ruolo di falso 9, ha trovato il primo gol in Premier League regalando ai Reds un successo sofferto. Un lampo che, oltre a strappare tre punti, rischia di ribaltare le valutazioni sul suo futuro: fino a poche ore prima del match, l’esterno era tra i possibili partenti, ora la sua permanenza sembra molto più concreta.
Chiesa: “Sono felice al Liverpool”
Adesso Chiesa vuole restare ai Reds. Il Liverpool, dopo un mercato ricco di acquisti di alto profilo, aveva inserito Chiesa tra le alternative offensive, ma senza garantirgli un ruolo centrale. Il match di Anfield ha mostrato un giocatore pronto a incidere anche partendo dalla panchina, elemento che potrebbe spingere Arne Slot a riconsiderare le gerarchie.
Lo stesso Chiesa, a fine gara, ha sottolineato la propria soddisfazione, motivando lo scarso rendimento della passata stagione (“Sono arrivato in condizioni difficili perché non mi sono allenato con la Juve e questo mi ha penalizzato, dopo un anno mi tolgo delle soddisfazioni”) e, soprattutto, annunciando la “pace” con Slot: “Ringrazio i dottori e il mister che mi ha dato questa chance e che si è comportato sempre alla grande con me”. Sul mercato, e sul futuro, Chiesa è stato chiaro: “Parleremo con il Liverpool ma io qui sono felice. Sono contento di vestire questa maglia. Io devo essere sempre pronto e dimostrare che posso giocare in questa squadra”.
Calciomercato, le numerose pretendenti di Chiesa
Fino a questo punto, però, le voci di mercato non erano mancate. In Italia lo avevano seguito in tanti: l’Inter aveva valutato il profilo prima di orientarsi altrove; il Napoli lo aveva considerato come alternativa per l’attacco, dopo aver mancato dapprima Ndoye, poi Grealish; l’Atalanta aveva sondato il terreno per prepararsi a una possibile di Lookman. Anche la Roma era una pista calda, ma non mancavano le opzioni Inter e Milan.

Dal precampionato in chiaroscuro al gol decisivo
L’estate di Chiesa era iniziata con un segnale positivo: la rete in amichevole contro lo Stoke City. Sembrava l’inizio di un rilancio, ma la mancata convocazione per la tournée asiatica – ufficialmente per un problema muscolare – aveva alimentato i dubbi sul suo ruolo nel progetto tecnico. La scorsa stagione, il suo scarso utilizzo aveva già lasciato intendere una fiducia limitata da parte di Slot.
Nel frattempo, il mercato si muoveva. Oltre alle italiane già citate, erano circolate ipotesi più sorprendenti, compreso un possibile ritorno alla Juventus. L’8 agosto, parlando dell’eventuale arrivo di Isak, Slot aveva ricordato la vasta scelta offensiva già presente, elencando anche Chiesa tra le opzioni. Qualche giorno dopo, nel Community Shield perso ai rigori, l’ex bianconero era rimasto in panchina.
Chiesa, il Liverpool e l’ombra di Isak
Un colloquio tra l’attaccante, il suo agente e il club aveva poi portato a rassicurazioni: con un parco esterni ridotto dalle uscite, il Liverpool avrebbe comunque avuto bisogno di lui. Sullo sfondo restava però l’interesse per Isak, operazione che, se andata in porto, avrebbe potuto riaprire il discorso cessione.
Il gol contro il Bournemouth arriva dunque in un momento chiave: non solo interrompe un digiuno personale in Premier, ma soprattutto fornisce a Chiesa e al Liverpool un argomento forte per proseguire insieme, lasciando le pretendenti italiane in attesa di capire se la porta resterà aperta fino alla fine del mercato: ma con un Chiesa tornato decisivo, non è detto che la dirigenza dei Reds sia disposta a cederlo a cuor leggero.