Che sta succedendo all’Inter? Il 2024 si era chiuso coi nerazzurri in versione travolgente, bravi a superare un’avversaria dopo l’altra e in modo assolutamente convincente, con risultati ampi ed eloquenti. Straripante in attacco e solida in difesa, la squadra di Inzaghi s’è improvvisamente inceppata con l’avvento del nuovo anno. Prima la delusione in Supercoppa, con la clamorosa rimonta subita in finale dal Milan, poi la vittoria “stitica” e piuttosto sofferta in casa del modesto Venezia, quindi il rocambolesco pareggio a San Siro contro il Bologna. Tre indizi fanno una prova che qualcosa è cambiato e Andrea Stramaccioni prova a evidenziare cos’è che non sta funzionando.
In un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport il commentatore televisivo di Rai e DAZN, che è stato anche allenatore dei nerazzurri nella tormentata stagione 2012-13, sottolinea: “L’Inter è la più forte perché ha l’organico migliore e ha profondità: qualità, soluzioni tecniche ed esperienza internazionale, tutto in casa nerazzurra è di altissimo livello”. Ci sono però degli aspetti negativi che sono chiaramente emersi nelle ultime uscite. Stramaccioni prova a spiegarli: “Essere i più forti, però, nel calcio non significa sempre partire vincitori: questo Simone Inzaghi e i calciatori dell’Inter lo sanno bene, faranno tesoro dei blackout che li hanno frenati in alcune partite di questa stagione. Ecco, ritengo che da qui in avanti per l’Inter sarà cruciale ritrovare quella fame e quella cattiveria nel chiudere le partite ancora vive, penso agli scontri diretti con Juventus, Milan, Napoli”.
Per l’ex tecnico dell’Inter, Barella e compagni devono ritrovare cinismo, cattiveria, capacità di chiudere le partite e anche un pizzico di solidità difensiva venuta meno negli ultimi tempi. Solo così potranno tornare a dettar legge, restituendo il sorriso ai tifosi che nelle ultime uscite hanno dovuto ingoiare qualche rospo di troppo. “Quella cattiveria era un segno distintivo dell’Inter dello scudetto – prosegue Stramaccioni – Lautaro e compagni non lo hanno certo perso all’improvviso. Così come non possono aver perso la solidità difensiva che apparteneva stabilmente alla loro fase di non possesso: le assenze di gente come Acerbi e Pavard hanno pesato, ma in rosa c’è qualità a sufficienza per non soffrire troppo per gli infortuni. Del resto la forza dell’Inter è il gruppo”.
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