Che agli americani piaccia esagerare, è cosa nota. Ma questa volta Weston McKennie e Timothy Weah si sono superati, attaccando nientemeno che uno dei pilastri dell'identità italiana: la cucina. Le loro dichiarazioni, rilasciate durante il podcast "Talk with Us", hanno immediatamente acceso il web, tra sarcasmo tricolore e indignazione gastronomica.

McKennie: "In Italia sempre le stesse cose nel piatto"

A sollevare il polverone è stato Weston McKennie, centrocampista della Juventus e della nazionale statunitense, con una frase che in Italia suona come un'eresia: "Non avete varietà, ragazzi. È tutto un pasta, pizza, pesce e carne. In America se mangio un hamburger in un posto e poi vado in un altro a 10 minuti di distanza, il gusto è diverso."

Una riflessione che ha lasciato di stucco i fan italiani (e anche qualche nutrizionista), dando vita a un'ondata di commenti ironici: "Effettivamente, che noia la carbonara se non sa di burro d'arachidi", ha scritto un utente su X.

Non si è fatta attendere la creatività dei social, tra chi suggerisce a McKennie un tour tra le 400 varietà di pasta regionali e chi propone un pellegrinaggio a Napoli, Bologna e Palermo con tappe forzate tra forni, osterie e trattorie.

Weah rincara la dose: "Il cibo italiano? Così così"

Come se non bastasse, anche Timothy Weah ha deciso di "condire" la polemica con una battuta infelice: "Non voglio dire che il cibo italiano faccia schifo, ma solo che è così così."

Una frase che in un Paese dove anche il panino da autogrill può scatenare dibattiti culinari, è suonata come una provocazione gratuita. I tifosi juventini sono divisi tra chi ironizza ("Evidentemente non ha ancora assaggiato le lasagne della nonna") e chi si chiede se certi palati siano compatibili con la Serie A. Intanto il web si scatena: c'è chi propone una petizione per costringerli a una settimana a dieta mediterranea e chi, con affetto tutto italiano, suggerisce di rieducare i due a colpi di parmigiana e cannoli.

 

Alberto Farinone

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