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Le statistiche parlano chiaro: in Serie A non si segna più su punizione

Quello realizzato domenica da Lykogiannis contro il Lecce è stato appena il terzo gol su punizione diretta segnato nella Serie A 2023-24. Prima del terzino sinistro greco in forza al Bologna, ci erano riusciti soltanto Raspadori in Napoli-Milan un mese fa e, sabato sera, Brescianini del Frosinone sempre contro il Milan, con una parabola insidiosa da lontano che ha sorpreso Maignan. 

Una tendenza negativa he dura da diversi anni

Appena 3 reti in 14 giornate: davvero un magro bilancio, che conferma il trend negativo delle ultime annate. Con la parziale eccezione della Serie A 2022-21, in cui si segnarono tre gol in più (22) su punizione rispetto alla stagione precedente (19), ad ogni campionato il numero di gol realizzati direttamente da calcio da fermo si abbassa. Soltanto per rimanere agli ultimi anni, siamo così passati dalle 27 reti su punizione della Serie A 2020-21 alle 17 del campionato scorso. Un dato destinato a crollare ulteriormente al termine di questa stagione, se le premesse sono queste. 

Perché non si segna più su calcio di punizione?

Come spiegare questa spirale negativa? Senz’altro ha inciso lo sdoganamento del cosiddetto “coccodrillo”, una vera e propria novità di recente introduzione: i giocatori in barriera, ora non più preoccupati dalla possibilità che il pallone possa passare sotto di loro, infatti tendono a saltare più in alto, coprendo maggiormente lo specchio. Allo stesso tempo, è indubbio che sia aumentata anche l’altezza media dei portieri, ormai stabilmente sopra il metro e novanta, a parte poche eccezioni come l’interista Sommer. C’è poi chi punta il dito sui palloni, ritenuti troppo leggeri e più difficili da dosare rispetto al passato. Inoltre, va sottolineato che oggi si guadagnano meno punizioni dal limite, vuoi per una minore creatività da parte dei giocatori offensivi (i dribblatori sono un’altra specie in via di estinzione nel calcio moderno), vuoi per una maggiore attenzione tattica che porta chi difende a spendere i falli lontani dalla porta. A ben vedere, però, rispetto al passato a mancare sono soprattutto gli specialisti. Quanti se ne possono contare, del resto, nell’attuale Serie A? Giusto Biraghi (il più prolifico negli ultimi anni), Dybala, Çalhanoğlu e pochissimi altri. I tempi in cui si presentavano a calciare punizioni dal limite specialisti come Mihajlović, Del Piero, Baggio, Totti o Pirlo appaiono tremendamente lontani… 

 

Alberto Farinone

Redazione Sportevai

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