Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, predica calma e chiede pazienza per il ct dell’Italia, Luciano Spalletti, dopo la “meritata sconfitta con la Spagna” nella seconda gara dell’Europeo.
Intervenuto in conferenza stampa dal ritiro della nazionale in Germania, Gravina conferma la fiducia della Federazione a Luciano Spalletti. A due giorni dalla fondamentale sfida con la Croazia che vale l’accesso agli ottavi di finale di Euro 2024, il numero uno della FIGC ha, infatti, spiegato:
Voglio ribadire la scelta di un progetto che stiamo portando avanti, un progetto, quello Spalletti, che richiede pazienza e tantissimo lavoro. Il clima è particolarmente sereno. Non dobbiamo mai dimenticare che stiamo parlando di un Europeo di calcio. Le partite e i risultati sono legati anche alla forza degli avversari, oltre che a tante variabili.Â
Gravina ha, poi, proseguito difendendo la scelta di affidare l’Italia alla guida tecnica di Spalletti:
Non ci siamo esaltati dopo la vittoria contro l’Albania, dopo quella gara ho visto i ragazzi felici e sereni. Dopo la meritata sconfitta con la Spagna, erano delusi ma al contempo ancora sereni. Dobbiamo andare avanti in maniera decisa sulla realizzazione del nostro progetto. Abbiamo scelto lo scorso agosto il miglior allenatore sul mercato, ha una filosofia che condividiamo ed è l’unica strada che possiamo seguire.
Il Presidente della FIGC ha ammesso la distanza tra gli Azzurri e le altre nazionali:
Non possiamo negare la distanza dalle altre realtà . Sono distanze legate all’esperienza. Il nostro è un gruppo composto per la maggior parte di giocatori tra over 23 e under 30 che non hanno la stessa esperienza, per esempio, di quelli della Croazia. Ma paghiamo anche il gap sulle strutture e tutte queste cose devono farci capire che non basta la storia di un Paese per fondare le aspettative. Queste ultime si creano col lavoro e giocando insieme.
Infine, Gravina ridimensiona le aspettative sulla nazionale:
Già nel 2021 dissi che non gioca l’Europeo solo chi va in campo, ma tutti i protagonisti del nostro movimento calcistico. Siamo una squadra normale. Per diventare una squadra speciale abbiamo bisogno di tutto ciò che ci circonda. Dobbiamo restare sereni, lavorare e avere la spinta dei tifosi. Capisco le aspettative di tutti, le nostre sono superiori a quelle di tantissimi tifosi, ma dobbiamo fare i conti con la realtà . Affronteremo la Croazia con la consapevolezza che possiamo competere con altre realtà sapendo che c’è un rischio legato al risultato, ma questo lo conosceremo solo dopo la partita.
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