Magari a comprare prendeva qualche abbaglio ma nel cedere giocatori Cristiano Giuntoli nei suoi due anni juventini è sempre stato un asso: magari qualche volta commettendo errori di valutazione ma sempre centrando l’obiettivo di sfoltire la rosa dagli ingaggi più elevati, cosa che l’attuale management non sta riuscendo a realizzare.
Un esempio è Douglas Luiz: il giocatore è fuori dal progetto di Tudor che non l’ha mai utilizzato (solo 45′ in tre partite e mai da titolare) ma la strada per liberarsi del suo stipendio è ancora ardua. La Juve ha la necessità di venderlo per finanziare un altro colpo a centrocampo ma non vuole fare minusvalenza. L’unica speranza è un suo ritorno in Premier. Madama potrebbe inserirlo come contropartita per Tonali con il Newcastle o per Sancho con lo United.
Ancor più spinosa la vicenda Vlahovic, legato alla Juventus per un altro anno di contratto: il suo maxi stipendio da 12 milioni di euro rappresenta un costo esoso che il club bianconero è deciso ad abbattere. Per cederlo si accontenterebbe di 25 milioni ma il bomber non vuol muoversi da Torino e preferirebbe liberarsi a parametro zero l’anno prossimo.
Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, la Juventus potrebbe provare ad optare per una soluzione estrema qualora la situazione continuasse a non sbloccarsi. L’atteso confronto tra Vlahovic e Comolli non c’è ancora stato e se queste sono le premesse non sarà facile convincerlo ad andare via o a rinnovare al ribasso. Se Dusan dovesse impuntarsi ecco che la Juve potrebbe pensare ad una mossa molto forte, ovvero applicare il metodo utilizzato con Chiesa: mettere il giocatore fuori rosa, in modo da provare a forzarne l’uscita.
Finchè non si risolve la questione la Juve non può provare l’assalto finale a David, obiettivo numero uno sul mercato, e rischia di non poter riscattare neanche Kolo Muani senza la certezza dell’addio del serbo.
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