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Roma, Dybala eroe in Argentina: ecco perché ho rifiutato l’Arabia Saudita

“Uno dei motivi per i quali ho rifiutato l’Arabia è sicuramente quello di voler tornare in Nazionale”. Cosi’ Paulo Dybala, attaccante dell’Argentina e della Roma, a margine della gara tra l’albiceleste e il Cile terminata 3-0 per la squadra di Scaloni, valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2026.

Dybala: mi sento bene e voglio vincere

“Mi sento bene e voglio continuare a lottare e vincere con l’Argentina e con la Roma – ha aggiunto Dybala, a segno contro la Roja, ai microfoni di TyC Sports – so che qua c’è molta competizione e non è facile, quando gioco do il 100%. La gente è incredibile, questo gruppo dà molta felicità alle persone e loro lo riconoscono. Questa vittoria è per tutti. Le persone mi hanno accolto in questo modo dopo tanto tempo fuori dalla Seleccion, mi e’ venuta la pelle d’oca”.

Ma la 10 rimane a Messi

Poi sul numero 10, che sarà l’eredità di Leo Messi: “E’ stata una decisione presa dall’alto, non e’ stata nè mia nè de miei compagni. La 10 e’ solo ed esclusivamente di Leo e ora che la devo indossare devo impegnarmi al massimo”. Una maglia che a Roma, dal giorno del suo arrivo, gli hanno proposto diverse volte, trovando sempre il “no, grazie” di Paulo. Un po’ per rispetto di chi l’ha indossata prima di lui e poi per evitare le pressioni di paragoni costanti con Francesco Totti. In Nazionale, invece, vista l’assenza per infortunio di Lionel Messi è toccato a lui vestirla.

Dybala, le parole di Scaloni

“Adesso Paulo deve continuare così per essere reintegrato stabilmente – dice Scaloni -. Lui è un giocatore che quando sta bene fa la differenza”. Il ct, poi, spiega anche perché la decisione di affidargli la ’10’: “Ha la gerarchia per indossarla, anche se questo la dice lunga su quante pressioni mettiamo su quella maglia, quando tutti dovrebbero poterla mettere ed esserne felici”. Più facile a dirsi che a farsi perché quella ‘camiseta’ l’hanno portata due signori come Leo Messi e Diego Armando Maradona. Ma a suo modo, Paulo, l’ha onorata, facendo un pezzetto di storia con quel “no” ai soldi arabi che hanno comprato tutto negli ultimi anni, ma non il 21 giallorosso che vuole dire ancora la sua con la Roma e in Nazionale.

Gennaro Acunzo

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