Aurelio De Laurentiis Napoli
Aurelio De Laurentiis

Gli acquisti della scorsa estate di calciatori come Lukaku e lo stesso Spinazzola e soprattutto l'ingaggio in questa sessione di mercato di un fenomeno del calcio mondiale come De Bruyne rappresentano un cambio di paradigma per quella che era sempre stata la gestione di De Laurentiis. Il presidente del Napoli per anni non aveva acquistato, se non in sporadiche circostanze, calciatori oltre i 28 anni. E ha sempre fatto del player trading, la vendita dei "gioielli di famiglia" a prezzi notevolmente più alti rispetto a quelli d'acquisto, la principale fonte di introiti e ricavi. Adesso non più. 

Il nuovo modello del Napoli di De Laurentiis

Sarà stato l'avvento di Conte, saranno state le riflessioni effettuate osservando i principeschi ricavi dell'Inter nelle due stagioni in cui è approdata in finale di Champions, soprattutto quest'anno col varo del nuovo torneo allargato nelle partecipanti e nel numero minimo di partite giocate, fatto sta che il presidente azzurro ha deciso di svoltare rispetto ai canoni adottati per anni. Via libera all'ingaggio di fuoriclasse, di veri e propri fenomeni del panorama mondiale come KDB, o di calciatori “anziani” ma ritenuti comunque più che funzionali al progetto come Lukaku. I risultati, del resto, hanno dato ragione alla “nuova” politica del Napoli. Gli investimenti effettuati nel primo anno della gestione Conte, senza la ribalta delle coppe europee e con la squadra focalizzata solo sul campionato, hanno portato lo Scudetto, giunto in anticipo sui tempi e festeggiato in modo degno e civile dalla tifoseria. L'approdo a Napoli ha valorizzato giocatori come McTominay, soffocato dalla spietata concorrenza al Manchester United, e Gilmour, “nascosto” in Premier League al Brighton, e ha avuto il merito anche di scuotere chi c'era prima: letteralmente rigenerati Di Lorenzo, Anguissa, Rrahmani, Raspadori, sprofondati l'anno prima tra cambi di allenatore e risultati negativi. 

Le prossime mosse: altri due colpi in arrivo

Non sorprende, insomma, che le prossime mosse di mercato vadano nella stessa direzione: investimenti anche importanti, onerosi, forse impensabili fino a un paio di stagioni fa, finalizzati a trascinare sempre più il Napoli in una dimensione internazionale, a proiettare il club azzurro, espressione di una delle mete più ambite del turismo internazionale, a un livello via via più alto. Quali ritorni? Anzitutto, i premi Champions, sempre più alti, da centrare spingendosi sempre più avanti nella competizione. La possibile qualificazione al Mondiale per Club, da ottenere attraverso il miglioramento del ranking. I pienoni al Maradona, che dal prossimo anno potrà contare su 8-10mila posti in più attraverso la riapertura del terzo anello. Ecco perché ADL ha dato il via libera per altri due colpi di livello internazionale. Che potrebbero essere Sancho dal Manchester United e Nunez dal Liverpool. Altri due top player, per un Napoli sempre più top club sullo scenario europeo.

 

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