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Sarri sotto pressione: le sue volgarità tradiscono paura ma il Napoli non molla

12/03/2018 11:06

Sarri sotto pressione: le sue volgarità tradiscono paura ma il Napoli non molla  |  Sport e Vai

C'è ancora qualcuno che ride nell'auditorio delle sale stampe quando Maurizio Sarri piazza le consuete volgarità nelle sue conferenze stampa ma sono sempre meno. Da tempo il tecnico del Napoli sta cominciando a sentire una pressione forte, cui non è abituato, e che sfocia in reazioni poco british ed ancor meno adeguate ad un club importante. Già dopo il ko con la Roma il tecnico azzurro aveva rimesso le mani avanti arrabbiandosi per chi continuava a chiedergli del duello-scudetto con la Juve – come fosse un'eresia parlare di scudetto quando sei primo in classifica a 12 giornate dalle fine – ma il nervosismo ha tradito Sarri soprattutto ieri sera dopo il pari con l'Inter. Alla domanda di una giornalista di un'emittente privata che chiedeva se era da considerarsi svanito il sogno, ha risposto così:  "Sei una donna carina e per questo non ti mando a fare in.... La Juventus è prima in classifica da sette anni, allora dovevano suicidarsi? Non abbiamo l'obbligo di vincere. Detto questo mancano ancora tante partite e c'è ancora lo scontro diretto da giocare e dobbiamo vederlo come un'occasione e non come un pericolo". Era la conferenza finale del post-San Siro ma già alle tv Sarri aveva manifestato fastidi diffusi. A Premium è sbottato: "Io non rispondo più a domande sulla Juventus! Se continuate a chiedere di Inter-Napoli bene, altrimenti me ne vado!". Nessun'altra domanda da studio nell'imbarazzo generale, cosi l'allenatore ha lasciato il collegamento. Ed a Sky toni leggermente più soft ma sempre sopra le righe con quella aggiunta che convince pochi, ovvero che secondo lui il Napoli sarebbe solo la quinta forza del campionato: "Non mi sembra di vedere una squadra demoralizzata, siamo la quinta forza del calcio italiano Per tutto, stipendi, budget, per un insieme di cose che solitamente dà indicazione del valore di una squadra, ma non ci interessa, vogliamo dare il 101%, siamo gli unici a creare problemi alla Juventus che in campionato è a livello di Barcellona e Real Madrid in Spagna, PSG in Francia, Bayern in Germania e questi sono campionati tutti finiti, noi abbiamo tenuto il campionato aperto invece di vederlo subito finito, noi abbiamo il dovere di dare il 101%.”. Ora che il Napoli non abbia l'obbligo di vincere è un concetto giusto, meno tirarsi fuori in anticipo e sottolineare sempre mezze verità. Meno ancora ricorrere a volgarità sfuse e a pacchetti, marchio di fabbrica da tempo di Sarri ma che dovrebbe probabilmente far posto a uno stile diverso. Sta soffrendo la pressione il tecnico azzurro, più della squadra. E ha paura che il secondo posto venga considerato un fallimento ma i giocatori non intendono mollare. Mancano 11 gare e il rischio che la squadra si demoralizzi è remoto: almeno fino allo scontro diretto del 22 aprile c'è da scommettere che resteranno tutti sul pezzo, aspettando che anche la Juve inciampi e cercando di vincerle tutte ma forse l'atteggiamento del tecnico è quello meno indicato in questa situazione.

Stefano Grandi


Tags: juventus napoli sarri

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