Higuain esclusivo al Guardian: Giocar bene senza vincere non serve

 “Qui, alla Juventus, tu giochi per vincere tutto. Questa è la mentalità. L'anno scorso ci siamo stati vicini. Quest'anno ci proveremo di nuovo”. Si chiude così l'intervista in esclusiva rilasciata da Gonzalo Higuain al Guardian, alla vigilia della gara col Barcellona. E dice tutto. Dice – per l'ennesima volta – perchè ha lasciato il Napoli per la Juve e perchè si trova benissimo in bianconero. Non ricorda il primo gol fatto in carriera da ragazzo, ma ne ha fatti talmente tanti che lo si può capire. Anche perchè il più importante per il Pipita è sempre il prossimo: “In testa devi avere sempre il gol, anche quando non vedi la porta”. I trucchi glieli ha insegnati per primo papà Jorge: "Naturalmente. Era un difensore, quindi mi ha insegnato tutte le cose che a un difensore non piacciono. In questo senso ho avuto un vantaggio dall'inizio. Il fatto che abbia giocato dietro significava che poteva mostrarmi quello che un altro difensore non vorrebbe che io facessi”. L'idolo da bambino (ma anche da adulto) è l'ex interista Ronaldo, ha i video di tutti i suoi gol: “Ho visto due milioni di gol di Ronaldo, per me è il migliore di tutti”. La pressione non la sente o comunque non gli fa paura: “Ecco perché gioco a calcio. Qualcuno che non riesce a sentire questa pressione non ama questo sport. Il calcio è una pressione costante, di giorno in giorno. Devi sapere come convivere con questo. Il calcio è strano. Perché puoi segnare e vincere per sette partite di fila, ma se per due partite non fai gol già stai facendo male. Sei in crisi”. Nel dilemma tra giocar bene o giocar male ma vincere l'argentino non ha dubbi: "Chiaramente, se giochi bene e vinci, è molto meglio. Ma giocare bene e non vincere non ti lascia niente in fondo”. Tanti gli rimproverano di aver fallito le finali e gli appuntamenti importanti: “Io credo sempre che sia bello vincere partite importanti, ma è anche molto importante semplicemente raggiungere quei momenti. Lo credo veramente. La Juve ha giocato due finali di Champions League in tre anni. Questo è molto difficile da fare. La mia filosofia per il calcio è essere felice di quello che stai facendo. Quando dicono che sei uno dei più forti del mondo, devi continuare nello stesso modo in cui fai quando dicono che sei morto”. Le critiche le sente da un orecchio solo: "Prestate attenzione a coloro che vogliono buone cose per te: ai tuoi compagni di squadra. Se mio padre dice qualcosa, o il mio manager dice qualcosa, o il presidente del mio club dice qualcosa mi interessa. Non mi interessa quello che dice qualcuno che non mi conosce e che non parla per aiutarci a migliorare ". Gli obiettivi da raggiungere sono chiari: "Voglio lasciare il mio nome al più alto livello di questo sport ma bisogna avere l'umiltà per continuare a crescere. Gigi Buffon dice sempre: ho quasi 40 anni e credo ancora che posso migliorare. A livello umano, vorrei essere un buon padre di mio figlio, quando arriverà il momento di averne uno e di essere un uomo buono. Quando fai le cose buone nella tua vita, allora il lavoro ti ripagherà. Quando fai male le cose nella tua vita, allora è difficile per il tuo lavoro che vada bene. Forse ci sono una o due persone che rompono quella regola, OK. Ma se stai bene con te stesso, se porti un'energia positiva, otto volte su 10 le cose andranno bene”.

Stefano Grandi