Playoff Serie B
Catanzaro

Nel cuore della Calabria c'è un sogno che resiste al tempo: riportare il Catanzaro in Serie A, 43 anni dopo l'ultima apparizione. Un sogno alimentato dalla passione di una tifoseria storica, dall'entusiasmo di una squadra guidata da un capitano simbolo come Pietro Iemmello e da un'identità territoriale forte. Ora, dopo aver battuto a sorpresa il Cesena nel primo turno dei playoff, il Catanzaro si gioca l'accesso alla finale contro lo Spezia. Poi, eventualmente, toccherà affrontare una tra Cremonese e Juve Stabia. Il traguardo è ancora lontano, ma non impossibile.

Dalla "Regina del Sud" al baratro: una storia di gloria e resistenza

Fondata nel 1929, la squadra giallorossa è stata per decenni un orgoglio del Meridione. Prima formazione calabrese a essere promossa in Serie A nel 1971, il Catanzaro ha disputato sette campionati nella massima serie – cinque dei quali consecutivi – diventando ai tempi nota come la "Regina del Sud". Guidata dal talento di Massimo Palanca, idolo immortale e protagonista di imprese indimenticabili, la squadra si è fatta amare in tutta Italia, comparendo anche sulla copertina di Topolino. Il periodo d'oro però si chiuse con la retrocessione del 1983, aprendo un lungo e doloroso declino tra Serie B, C e perfino D, passando anche da un fallimento nel 2006.

Una rinascita paziente e coraggiosa: oggi il sogno è reale

Dopo anni bui e delusioni, il Catanzaro è tornato a respirare aria di calcio vero. La promozione in Serie B nel 2023 è stata una rinascita, vissuta con orgoglio da una piazza che non ha mai smesso di crederci. E ora, dopo una prima stagione regolare chiusa al sesto posto e il sogno promozione svanito ai playoff, il Catanzaro ci riprova. Il gol di Iemmello contro il Cesena ha riacceso la fiamma: l'attaccante 33enne, catanzarese di nascita, incarna come nessun altro lo spirito della squadra e sogna di riportare in Serie A la squadra della sua città, sulle orme di Palanca. Ma prima ci sarà da superare lo Spezia, favorito sulla carta, e poi l'eventuale ultimo ostacolo. Per gli "Aquilotti", però, non esistono limiti quando vola il cuore.

 

Alberto Farinone

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