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Politano: sognavo il Triplete, vi confesso perché amo Napoli

«Sono innamorato di Napoli. A) perché c’è il mare che amo. La città è bella, abbastanza piccola essendo abituato a Roma. Ti muovi tranquillamente per andare in centro ed è abbastanza vicino casa mia. Poi quando hai un giorno libero, te la godi girandoci, mentre in altre città devi cambiare aria. Prendi macchina, barca, hai tutta la costiera. Hai un sacco di posti da visitare, sono tanti. Dopo 4 anni ancora non l’ho visti tutti»

Matteo Politano si racconta nel Drive & talk, il format social del club azzurro condiviso sui canali social

«La mattina apro le finisce di casa e vedo il mare. Non mi ci sono ancora abituato, è sempre una grande emozione. Vedo dal Vomero al Vesuvio, a seconda della giornata c’è sempre una sfumatura di colore diversa. La parte più bella è la sera con tutte quelle belle lucine che vedi quanto ti affacci»

Il percorso da calciatore di Politano

«Fino ai diciotto anni ero a Roma, ho fatto l’ultimo anno di Primavera e poi ad agosto ho fatto 18 anni. Non ho esordito in prima squadra, poi sono andato a Perugia in Serie C. Dopo sono tornato un anno a Roma e poi sono andato due anni al Pescara in Serie B. Poi sono approdato in Serie A. Magari era destino che non dovessi giocare a Roma e venire qua, alla fine dei conti si è rivelata la scelta migliore. Appena sono arrivato a Napoli sono successe tante cose belle: sono diventato papà, ho vinto il primo trofeo: la Coppa Italia e si è avverato il sogno dello Scudetto»

Già, la vittoria dello Scudetto

«Più che altro lo realizzi quando parli con la gente che incontri o qualche amico extracalcio, ti fanno un sacco di complimenti e nei loro volti vedi che sono felici di quello che abbiamo fatto. E’ stata una delle emozioni più belle riuscire a vincere uno scudetto, ci sono anche campioni forti che nella loro carriera non sono mai riusciti a vincerlo. Peccato non aver fatto il triplete quest’anno, se avessimo vinto la Supercoppa arei portato a casa tutte e tre le coppe. Perché giravo in campo con una bandiera enorme alla festa scudetto? Ho sempre avuto una passione per le bandiere, quando andavo allo stadio da ragazzo ci andavo sempre con una bandiera o la prendevo da qualche amico».

Redazione Sportevai

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