Inter-Barça: la rinascita in maglia nerazzurra di Taremi
Entrato in campo a venti minuti dalla fine, l'iraniano ha firmato un contributo prezioso e silenzioso, culminato con l'assist per il gol decisivo di Frattesi ai supplementari: ora Inzaghi sa di poter contare su di lui.

Sembrava destinato a restare una comparsa nella stagione dell'Inter, invece Mehdi Taremi ha scelto la notte più importante per cambiare il copione. Nella spettacolare semifinale di ritorno di Champions League, conclusasi con un rocambolesco 4-3 in favore dei nerazzurri, l'attaccante iraniano ha messo da parte mesi difficili per offrire una prestazione da protagonista silenzioso. Subentrato a un esausto Lautaro Martínez al 71', ha dato tutto: corsa, intelligenza tattica, giocate di qualità e soprattutto una sponda perfetta per l'inserimento di Frattesi, che ha firmato il gol decisivo nella notte che ha consegnato all'Inter una storica ed esaltante qualificazione in finale.
Un impatto da leader per chi non aveva più nulla da perdere
Criticato per gran parte della stagione e frenato da acciacchi fisici, Taremi ha vissuto finora un'annata in chiaroscuro: solo 3 reti, divise equamente tra Serie A, Champions e Supercoppa Italiana, e un ruolo sempre più marginale nelle gerarchie offensive di Inzaghi. A un certo punto, era persino diventato il quinto attaccante, dietro anche ad Arnautovic e Correa.
Con la Beneamata, finora, non si era mai visto il vero Taremi, ammirato per anni in Portogallo con la maglia del Porto, dove si era fatto apprezzare per la sua completezza e affidabilità. Con i Dragoni, aveva realizzato oltre 90 gol e una trentina di assist in quattro stagioni, contribuendo in modo decisivo a due titoli nazionali, due Coppe del Portogallo e tre Supercoppe, oltre a firmare prestazioni di alto livello anche in Champions League. Numeri che avevano convinto Marotta a puntare su di lui a parametro zero, nella speranza di trovare un attaccante esperto, generoso e capace di lasciare il segno anche in Europa.
Ma nella sfida contro il Barcellona, quando serviva lucidità e sacrificio, è riemersa la sua vera essenza: sponde perfette, pressing costante, persino un paio di recuperi preziosi anche sull'imprendibile Lamine Yamal. E soprattutto l'assist per Frattesi che ha scritto la storia.
Un futuro da riscrivere: da sicuro partente a risorsa preziosa
Fino a pochi giorni fa sembrava scontato il suo addio a fine stagione, ma ora il futuro di Taremi potrebbe non essere così già scritto. A 32 anni, ha dimostrato di poter essere ancora determinante, soprattutto quando la posta in gioco si alza. Inzaghi, che ne ha sempre apprezzato la disponibilità al lavoro e lo spirito di sacrificio, sa ora di avere un'arma in più anche per la finale di Champions League. Non sarà il protagonista copertina, ma in serate come quella appena vissuta, Mehdi Taremi ha dimostrato che non servono gol per essere decisivi: a volte basta saper dare tutto quando si entra in campo, nel momento più difficile.
Alberto Farinone