L’alibi degli assenti vale fino a un certo punto: il Milan che è stato bastonato ieri dal Napoli ha rivelato per l’ennesima volta le sue fragilità e la preoccupazione è forte nei tifosi e non solo. Dura l’analisi di Carlo Pellegatti nel suo editoriale per Milannews.
La storica voce di Milan Channel ricorda il rinvio della gara col Bologna (“Una sconfitta cominciata venerdì con le cervellotiche decisioni alla vigilia di Bologna- Milan. Proseguita con le assenze forzate di Gabbia e Pulisic, con la scelta clamorosa di Fonseca nei confronti di Leao”) e dice: £Ora la classifica è tremenda. Il Milan a fine ottobre è lontano undici punti dal primo posto, ha il 30% di sconfitte, ha già subito undici gol in nove partite. Non è migliorato per nulla dunque il rendimento del reparto difensivo. Cambiando l’ordine dei fattori, cioè dei singoli difensori, purtroppo, come in aritmetica, il risultato non cambia”.
Il grande rimpianto si chiama Conte: “Il Milan ha perso così da una squadra di Conte, il grande rimpianto della tifoseria milanista. Sarà stato anche ingombrante ma, visto che a Miilanello non c’e’ stato un… affollamento di dirigenti in queste settimane, tanto valeva affidarsi al tecnico salentino. Sul piano economico, poi, non è quasi mai un costo ma spesso un investimento. Chiudo la questione contiana, ricordando che sarebbe venuto con un entusiasmo contagiante”
Il giornalista continua: “Sul piano del campo, Innanzitutto Fonseca deve recuperare i suoi giocatori migliori, cercare di ricaricare un gruppo che, in soli due mesi e mezzo, ha attraversato incredibili turbolenze, con un morale oggi certo molto basso. Importante ora dimenticare la classifica, concentrandosi solo sulla singola partita. Frase odiosa, lo ammetto, ma purtroppo necessaria in queste ore buie.
Recuperare poi, perché raggiungano presto i loro migliori livelli sotto l’aspetto psicofisico, Leao e Theo Hernandez. Ma altresì anche i due campioni rossoneri devono… autorecuperarsi, ritornando con la necessaria continuità nelle partite e nei novanta minuti a firmare le partite con la loro prestigiosa griffe. Senza il loro apporto il Milan non potrà raggiungere i traguardi che si è prefissato.
Attendiamo fiduciosi qualche dichiarazione della società sul momento della squadra, sulla situazione riguardante l’allenatore, sulle strategie riguardanti il mercato di gennaio. È il momento più negativo dall’arrivo degli americani. Forse i tifosi del Milan meritano una parola!”
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