Inter, Lautaro manda via Calhanoglu: arrivederci a chi non vuol restare
Volano gli stracci dopo il ko agli ottavi del Mondiale per club contro il Fluminense, il capitano a gamba tesa sul turco, le parole di Marotta e Chivu

La brutta sconfitta con il Fluminense, agli ottavi del Mondiale per club, ridimensiona lo stato di salute dell'Inter dopo l'illusoria vittoria con il River Plate e fa saltare il tappo di un malcontento interno. Si fa carico dello sfogo Lautaro Martinez che dopo il ko va giù duro.
L'accusa di Lautaro
L'argentino è deluso: "Sicuramente fa male perché arriviamo da tanti colpi presi. Era l'ultimo obiettivo che avevamo con la poca forza che ci è rimasta, le poche gambe... Ci abbiamo messo il cuore, io per primo, ad ogni allenamento. Mi dispiace tanto, non voglio perdere. Mi dispiace per il gruppo. Però c'è una cosa che voglio dire: qua bisogna volerci stare, capito? Qua stiamo lottando per degli obiettivi quindi il messaggio è chiaro: chi vuole stare con noi sta, chi non vuole deve andare via".
Il Toro prosegue: "Non farò nomi. Noi siamo qua a fare di tutto, ma ho visto tante cose che non mi sono piaciute. Quindi da capitano, da capogruppo, poi c'è il mister prima, ma devo dirlo perché io sono così. Sto da un lato o da un altro: voglio lottare per gli obiettivi perché siamo una grande squadra, siamo ritornati in alto e io voglio continuare. Quindi il messaggio è chiaro: chi vuole restare a continuare a lottare per cose importanti deve farlo, se no arrivederci".
Marotta chiarisce il pensiero del Toro
A chi si riferiva Lautaro? Lo rivela il presidente Marotta che dice: "Ribadisco anzitutto che arrivare secondi non è un fallimento nello sport. Tante nostre concorrenti non ci sono riuscite. L'intervento di Lautaro, fatto anche a caldo, è significativo del ruolo del capitano che deve coordinare una volontà della squadra di dare sempre il massimo e perseguire il senso d'appartenenza. Un giocatore, quando manifesterà la volontà di andare via, la porta verrà spalancato. Questo discorso è riferito a Calhanoglu, a cui parleremo in modo esplicito nella prossima settimana. Se si sceglieranno due strade diverse, lo faremo. Adesso non ci sono i presupposti. Lautaro si riferisce al fatto di dare sempre il massimo in uno sport di squadra".
L'analisi di Chivu
Infine l'analisi di Chivu: "Non abbiamo avuto l’approccio di chi voleva mettere tutto sul campo, abbiamo patito la loro intensità e pressione. Siamo stati un po’ presuntuosi, cercando il bello quando potevamo fare cose semplici. Ma eravamo questi, le energie che avevamo si sono viste. Mi prendo le tre settimane dove abbiamo avuto modo di conoscere il gruppo; pregi, difetti, ferite, il carattere e l’orgoglio dei ragazzi che dopo una stagione difficile hanno trovato nel fondo della sacca. Vedo sempre il pieno del bicchiere, se no viene il mal di testa. Partiamo da queste tre settimane per programmare la prossima stagione”.
Sullo sfogo di Lautaro il tecnco ammette: “Siamo dei vincenti, a volte tiriamo fuori l’orgoglio e il carattere. Anche io ho detto in conferenza che tutti dobbiamo rimanere nella stessa barca, lui è entrato a gamba tesa. Ma questo vale per tutti, per una squadra e una società che vuole riscattare un’annata non semplice da gestire e vuole programmare con ambizione la prossima stagione”.