Passino le papaya rules, ma è possibile che in McLaren ci sia un piano per favorire Lando Norris per il titolo ai danni di Oscar Piastri?

La teoria complottistica di Ecclestone: “McLaren punta su Norris anziché su Piastri”
In un’epoca storica intossicata dalle teorie del complotto, che si sono allargate sino a diventare programmi elettorali, seminare dubbi sugli equilibri interni del team campione di F1 negli ultimi due anni sta diventando pratica diffusa. E che coinvolge pure personaggi che furono di spicco, come Bernie Ecclestone. L’ex padre padrone della serie motorsportiva più nota al mondo a Sport.de ha illustrato la sua teoria: a suo dire, la McLaren sta favorendo Norris perché “più attrattivo dal punto di vista del marketing”.
Questa, in sintesi, l’opinione di Ecclestone. Va detto che il britannico è in effetti più popolare rispetto a Piastri: al di là del fatto che è nel giro della F1 da molto più tempo nonostante la giovane età, Norris in questi anni ha fatto breccia in ampie fasce di tifosi (o quasi), soprattutto il pregiato target adolescenziale, per la sua innata simpatia, a volte ai limiti della bonaria goffaggine. Insomma, una popolarità che fiorisce anzitutto fuori dalle piste, prima che il pilota iniziasse ad ottenere le sue vittorie in F1. Il suo primo successo infatti è arrivato solo l’anno scorso, al GP di Miami.
Ecclestone: “McLaren sta rallentando Piastri”
Meno carismatico e impattante mediaticamente Piastri, che secondo Ecclestone farebbe “vendere di meno” (mettiamola così) avendo una minore popolarità e presa sul pubblico. Ma l’ex capo della F1 si è spinto oltre, ipotizzando una congiura ai danni dell’australiano.
Pur senza offrire dei dettagli precisi, a suo dire McLaren “starebbe rallentando” Piastri nell’ottica di favorire Norris. Accuse di una certa gravità, lanciate senza prove a supportarle. Ecclestone ha parlato quindi di un pilota “frustrato” da questa situazione, addirittura impedito nel poter vincere gare come prima.
Che ci sia stata un’involuzione di Piastri nella seconda parte della stagione è fuor di dubbio. Ma a spiegare la cosa sostenendo che ci sia un complotto in corso ai suoi danni è una motivazione semplicistica, di facile presa ma a tratti infamante.
L’australiano ha perso la leadership del campionato per un solo punto, con il cambio della guardia in classifica e Norris in vetta. Il tutto mentre incombe il terzo incomodo, un mai domo Max Verstappen, staccato di soli 36 punti. Piastri a sua volta ha riconosciuto ultimamente di non riuscire più ad incidere per il fatto che il suo stile di guida non sembra dare quei risultati positivi di inizio stagione. “Nelle prime diciannove gare tutto ciò che mi ha portato a questo punto sembra non funzionare più, e non capisco perché”, ha ammesso durante il fine settimana in Messico, dove si è classificato quinto a 24 secondi dal vincitore, proprio il compagno di scuderia.
Le papaya rules stanno favorendo Verstappen
C’è anche da aggiungere il fatto che le papaya rules, regole interne poste in McLaren non dare favoritismo a uno dei due piloti, stanno complicando la corsa al mondiale piloti e favorendo indirettamente la rimonta di Verstappen. E proprio il pilota Red Bull, secondo Ecclestone, conquisterà alla fine il titolo “per le sue qualità straordinarie”. Prevedendo che in Brasile, prossimo appuntamento, l’olandese andrà bene. E proprio ad Interlagos lo scorso anno Verstappen mise l’ipoteca al titolo con una rimonta in gara che ancora si ricorda nella F1.
Schumacher: “Non c’è alcun favoritismo”
Se Ecclestone ha puntato il dito contro le papaya rules e ha parlato di complotti contro Piastri, un ex pilota quale è Ralf Schumacher ha invece sostenuto di recente al podcast Backstage Boxengasse l’infondatezza di tesi cospirazioniste. Il tedesco infatti ha spiegato che è assurdo pensare che l’ad di McLaren Zak Brown possa anche solo concepire un trattamento di disparità di questo tenore.
“Ve lo posso assicurare da fonte attendibile: Zak non sta privilegiando nessuno, ma solo chi è veloce in quel dato momento. Non gli interessa chi dei due vincerà il Mondiale, purché finisca in McLaren”, ha affermato Schumacher. Anche il team principal Andrea Stella ha assicurato che sia Norris che Piastri ricoprono una status da numeri uno nelle gerarchie della squadra.
Brown: “Non dirò ad uno dei miei piloti che non vincerà il Mondiale”
E Brown, infine, a Beyond the Grid ha assicurato che ha ben chiaro cosa successe nel 2007, in cui i due McLaren Hamilton e Alonso finirono a pari punti staccati di una sola lunghezza dal campione di quell’anno, Kimi Raikkonen per Ferrari. Favorito appunto dalle lotte interne della scuderia di Woking.
“Questa volta stiamo giocando in attacco, non in difesa. Non dirò ad uno dei miei piloti ‘mi spiace, so che vuoi vincere il Mondiale di F1 ma abbiamo lanciato la moneta e per quest’anno non ce la farai’. È fuori discussione”, ha sentenziato Brown, che a quel punto preferirebbe addirittura si ripetesse una situazione simile al 2007.





