Ultras violenti anche in Superbike: Bulega si sfoga dopo le minacce. Il chiarimento con Razgatlioglu

Brutti episodi di tifo violento anche in Superbike. Protagonista suo malgrado Nicolò Bulega, che però si è chiarito con Toprak Razgatlioglu.

Razgatlioglu Bulega
Bulega chiarisce sull’incidente con Razgatlioglu-sportevai.it

L’incidente di Jerez che ha scatenato la rivolta dei tifosi Razgatlioglu contro Bulega

La stagione 2025 del campionato mondiale delle derivate si è chiuso lo scorso fine settimana a Jerez, dopo una battaglia campale tra due contendenti decisasi sul filo di lana e all’ultimo round. Ma non senza colpi di scena. Anzitutto, il turco del team BMW (che dalla prossima stagione approderà infine in MotoGP, sulla Yamaha del team Pramac) ha vinto il suo terzo titolo in SBK. Le cose però non sono filate lisce per lui, dal momento che Bulega ha fatto man bassa vincendo Gara 1 e 2 e svettando anche in Superpole Race. Arrivando anche ad avvicinarsi a -22 punti dal rivale (prima di Jerez il gap in classifica tra i due contenenti al titolo era di 39 lunghezze: al pilota BMW ne servivano 24 per chiudere i conti).

A Razgatlioglu però sarebbe bastato un piazzamento anche leggermente fuori dai primi dieci in Gara 2 per conquistare il trionfo nel mondiale, pur con il rivale italiano vittorioso al traguardo. E infatti, centrando il terzo posto, ha messo le mani sul titolo. Il fine settimana spagnolo dell’ultimo appuntamento della Superbike 2025 è stato però di tregenda per entrambi. Nel corso della Superpole Bulega ha travolto il turco, che così si è dovuto ritirare. Una manovra costata cara al pilota di Montecchio Emilia, e non tanto a livello sportivo (se l’è cavata con una long lap penalty, cosa che non gli ha impedito poi di vincere), quanto a livello umano.

I tifosi di Razgatlioglu hanno infatti bersagliato Bulega di fischi, contestazioni e persino minacce. Non è un fatto isolato: i due contendenti per il titolo si sono affrontati in una stagione incerta, con il pilota del team Aruba.it Racing Ducati che aveva indicato in Razgatlioglu un avversario di valore, ma con le tifoserie che si sono accese oltre il limite.

Bulega ha riconosciuto lo sbaglio: scuse accettate da Razgatlioglu

Bulega ha fatto comunque da pompiere a Jerez, riconoscendo la manovra sconsiderata. E inoltre ha porto le sue scuse al rivale, con il quale c’è stata alla fine di Gara 2 una stretta di mano e anche un abbraccio in parco chiuso. “Gli è detto che è stato il migliore in questa stagione, che sono stati bravi con il team e non hanno commesso errori”, ha affermato l’italiano dopo la conclusione della tappa finale del campionato, alludendo probabilmente agli imprevisti che forse gli sono costati il titolo, ovvero il ritiro ad Assen per problemi alla moto e a Misano, in Superpole, per via di incidente innescato da Alex Bassani.

E sull’incidente di Jerez ha aggiunto che non è stato fatto “di proposito”. “È il mio stile di guida: mentre lui va forte in frenata, il mio è la velocità in curva. Le nostre sono sempre state gare aggressive ma nel rispetto ed entro il limite”.

Razgatlioglu, da par suo, ha confermato il fatto che le battaglie in pista vissute quest’anno con Bulega sono state sempre pulite. E, pur “arrabbiato” per l’incidente, ha accettato le scuse del rivale. “Non aveva bisogno, anche per la sua carriera, di fare questo errore, ma sta crescendo e imparando. E mi mancherà duellare con lui il prossimo anno, è stato divertente”, ha spiegato il turco, e sulle contestazioni dei tifosi ha aggiunto: “Nicolò non ha fatto bene a festeggiare un po’ ed essere contento dopo l’incidente, ma se fossi stato lì avrei detto ai tifosi di fermarsi”.

La “verità dei fatti” di Bulega

A mente fredda, il giorno dopo lo stesso Bulega tramite un post sul suo Instagram ha voluto raccontare la sua “verità dei fatti, senza filtri e senza interpretazioni” in merito al weekend di Jerez. Anzitutto, ha voluto chiarire che l’incidente non era stato provocato apposta da lui. “Niente di più falso. Chi mi conosce sa che il mio punto forte è sempre stato la percorrenza in curva e la correttezza verso gli avversari. Dopo un’intera stagione fatta di sorpassi e controsorpassi al limite, da entrambe le parti, un errore può capitare”.

Insomma, un normale incidente di gara che, se fosse successo in un altro fine settimana, “non avrebbe fatto tutto questo scalpore”. Nessun dolo da parte del pilota, inoltre, che ha voluto precisare inoltre che si è subito scusato alla “prima opportunità che mi è stata concessa”. E “chi mi ha visto in quei momenti sa bene che non ero affatto felice di aver vinto sapendo che Toprak era caduto”.

“Minacce anche alla mia famiglia. Non è stato bello essere scortati dalla polizia”

Ancora, Bulega nel suo sfogo su Instagram ha svelato di aver voluto parlare subito all’avversario, “ma comprensibilmente ha preferito rimandare il confronto a dopo Gara 2”. E ha ammesso però una colpa. Ovvero quella di “aver aver reagito alle provocazioni di alcuni tifosi turchi nel paddock. Mentre mi insultavano, ho risposto con un pollice alzato”. Tuttavia, ritiene che la reazione degli stessi sia stata “fuori misura”. E ha parlato di insulti non solo rivolti a lui, ma anche alla sua ragazza, alla sua famiglia e al suo team. Cosa che non rappresenta “lo spirito della Superbike, dove c’è sempre stato rispetto reciproco, anche nei momenti più tesi”. E in effetti abbiamo visto una certa deriva ultras che in questa serie è stata sempre abbastanza inedita.

Bulega si duole poi del fatto di essere stato “scortato dalla polizia per tutto il giorno”: “Non è stata una bella esperienza, né per me né per chi mi era vicino”. Ma ha voluto riservare a Razgatlioglu altre parole di stima: “È un pilota tosto, un avversario leale e molti dei suoi fan dovrebbero prendere esempio da lui“. Insomma, “nessun rancore” tra i due. “In Superbike, e anche in MotoGP, c’è ancora un ambiente sano. Non abbiamo bisogno di ultras, ma solo di persone che amano questo sport per quello che è: coraggio, rispetto e competizione vera”, ha quindi concluso il pilota.

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