Italia-Israele, tensione altissima a Udine, il Mossad manda agenti segreti in Friuli?

Allerta massima al Bluenergy Stadium per la sfida tra Azzurri e Israele. Il Friuli è pronto a essere blindato

Gattuso sulla panchina dell'Italia
Gattuso sulla panchina dell’Italia

 

Non sarà una semplice partita. Italia-Israele a Udine è diventata una sfida che travalica il campo, una gara che si gioca anche fuori dallo stadio, tra sicurezza rafforzata, polemiche e clima da alta tensione.

Udine blindata

Il Friuli è già blindato. Migliaia di agenti mobilitati, controlli serrati, stadio sorvegliato metro per metro. Il match di qualificazione Mondiale è considerato a rischio massimo, con l’allerta salita alle stelle dopo le proteste pro-Palestina che da giorni attraversano l’Italia. Le autorità non vogliono correre rischi: tutto sarà sotto stretta vigilanza, dentro e fuori l’impianto.

il Mossad è pronto a inviare agenti a Udine

A rendere il quadro ancora più teso, l’indiscrezione che ha fatto discutere: il Mossad avrebbe inviato propri agenti a Udine per scortare la nazionale israeliana. Una voce che ha scatenato polemiche politiche e richieste di chiarimenti. Da Roma è arrivata la smentita ufficiale, ma il caso è esploso lo stesso. La nazionale di Israele sarà seguita passo dopo passo, tra hotel sorvegliato e trasferimenti in totale segretezza. Udine si prepara a una giornata complicata, tra chi teme disordini e chi promette manifestazioni pacifiche. Intorno allo stadio sono attese migliaia di persone, ma non tutte per tifare.

Gattuso tiene alta la concentrazione

Sul fronte sportivo, Gattuso prova a tenere i suoi lontani dal rumore esterno. L’Italia cerca punti preziosi per continuare la corsa verso il Mondiale, ma la vigilia è tutt’altro che serena. In campo il ct ritrova alcuni titolari, ma l’atmosfera pesa come una finale. Le tribune non saranno piene: la prevendita parla chiaro, poco più di quattromila biglietti venduti, un dato che riflette il clima di tensione. Molti preferiscono restare a casa, altri annunciano presidi e cortei lontani dallo stadio. Udine diventa quindi così una città simbolo: tra chi chiede di separare sport e politica e chi, invece, ritiene impossibile farlo in un momento così delicato. L’Italia scende in campo, ma questa volta non basterà un gol per riportare la pace.

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