L’ex tecnico del Milan è a rischio esonero. La proprietà riflette: Palladino o Thiago Motta in pole position

L’aria a Firenze si è fatta pesante. La sconfitta con la Roma e le zero vittorie in campionato hanno lasciato strascichi profondi e ora Stefano Pioli si ritrova in bilico: la sua avventura sulla panchina della Fiorentina potrebbe essere arrivata a un punto di svolta. La società, almeno ufficialmente, continua a mostrargli fiducia. Ma dietro le quinte, il malumore cresce. Il rendimento è ben al di sotto delle aspettative: una vittoria in sei partite, gioco impantanato e una squadra che sembra aver perso certezze e anima. E i tifosi, che al Franchi hanno cominciato a fischiare, non credono più alle giustificazioni.
L’effetto Pioli is on fire è svanito
Il tecnico emiliano era stato accolto come l’uomo della rinascita viola, l’allenatore capace di dare equilibrio dopo gli anni di altalene emotive. Ma la realtà è stata diversa: la Fiorentina non segna, subisce tanto e vive un’involuzione preoccupante. Nel post-partita Pioli ha provato a smorzare i toni – “Siamo un gruppo unito, i risultati arriveranno” – ma le sue parole non hanno calmato la piazza, né convinto la dirigenza. E secondo indiscrezioni, la società avrebbe già avviato contatti esplorativi con due allenatori italiani molto apprezzati: Raffaele Palladino e Thiago Motta.
Palladino, l’ex pronto al ritorno
Il primo nome sulla lista è quello di Raffaele Palladino, tecnico che conosce bene l’ambiente viola e gode di stima all’interno del club, nonostante le dimissioni date in estate. L’unico dubbio resta però Il ritorno ravvicinato. Non tutti, in dirigenza, sarebbero convinti di riaprire un ciclo con un allenatore che ha già lasciato la piazza. Ma resta il candidato più realistico, anche per tempistiche e conoscenza dell’ambiente.
Thiago Motta, la suggestione internazionale
L’altro nome forte è quello di Thiago Motta, oggi libero, ma ancora sotto contratto con la Juventus e corteggiato da diverse squadre (l’ultima formazione ad aver chiesto informazioni è stato il Monaco). La sua capacità di costruire gioco e identità, come dimostrato al Bologna, lo rende un candidato ideale per una società che vuole tornare a vincere e a divertire. Motta rappresenterebbe un segnale forte: un cambio di visione, un progetto di medio periodo e un messaggio chiaro ai tifosi. Ma i costi — e le richieste tecniche — sarebbero più alti rispetto a quelle di Raffaele Palladino.
La società riflette, ma il tempo stringe
Per ora nessuna decisione definitiva, ma la prossima partita al rientro dalla sosta contro il Milan (segnali del destino per l’ex tecnico rossonero) potrebbe essere decisiva per il futuro di Pioli. A Firenze si respira tensione, la squadra sembra fragile, il tecnico isolato, e l’idea di un cambio in panchina non è più un tabù. Se Pioli non dovesse rialzare la testa, la Fiorentina è pronta a ripartire da uno tra Palladino e Thiago Motta — due nomi diversi, ma accomunati da un obiettivo: riaccendere il fuoco viola.