Milan, Allegri recupera Leao ma non dice se gioca e manda un messaggio a Conte

Il tecnico rossonero considera il Napoli favorito per lo scudetto ma vede i suoi in crescita anche grazie all’arrivo di Rabiot

Il Milan aspetta il Napoli
Il tecnico vuota il sacco su Leao – Sportevai

Uno è il ritratto dell’allegria e dell’ironia toscana (anche se guai a farlo arrabbiare), l’altro è sempre un po’ teso, musone, nervoso, preoccupato (ma forse è anche questo il segreto del suo successo): sono Allegri e Conte, i soli due allenatori che hanno vinto scudetti in questa serie A e che domani si affrontano a San Siro con la domanda come didascalia: è il Milan il vero anti-Napoli? Il conte Max in conferenza fa il pompiere, com’è normale che sia, ma il primo ad essere curioso di vedere all’opera la sua creatura nel primo scontro diretto stagionale è lui.

Allegri recupera Leao

Allegri la butta lì (“abbiamo recuperato anche Leao che è a disposizione, non ha tanta autonomia, ha fatto differenziato”) come se fosse l’ultima delle notizie e comincia a caricare la pressione sugli avversari: “Hanno fatto un mercato importante e credo che sia ancora la favorita per lo scudetto. Conte è bravissimo a far rendere i giocatori. Il Napoli nelle ultime 26 partite ha fatto 18 vittorie, negli ultimi anni il Milan in casa contro il Napoli ha sempre perso: speriamo di rovesciare questi numeri”.

Le parole chiave di Allegri

Le password di Allegri sono sempre quelle: l’equilibrio, l’obiettivo quarto posto, la crescita. Allegri appare un po’ infastidito a ogni domanda su Conte, anche se risponde con garbo e cortesia alle insistenze dei giornalisti.

Il paragone con Conte

Conte dice che ha la struttura di una squadra che ha fatto la Champions, il Napoli no ma il conte Max non entra nella polemica: “Non lo so, abbiamo una buona rosa con mix di esperti e meno esperti ma dobbiamo pensare a noi stessi, l’obiettivo è di essere a marzo pronti per raggiungere il quarto posto, quello che pensano gli altri non mi interessa. Contatti con lui non ne ho avuti. Le squadre di Conte sono squadre che concedono poco, è difficile fargli gol. Mi ricordo la Juventus, l’Inter, l’anno scorso al Napoli che ha subito veramente pochi gol e gli ha permesso di vincere il campionato. Non devo dirlo io, per Conte parlano i numeri a suo favore. I giocatori si divertono più con lui o con me? Non lo so, lui è un grande professionista. Ognuno ha il suo carattere, magari siamo tanto lontani quanto siamo simili. In carriera ha fatto grandi risultati e li sta facendo”.

Non giocare le coppe un vantaggio o no?

L’anno scorso era il Napoli a non avere le coppe, quest’anno tocca al Milan: “L’ho detto, lo dico e lo dirò: si lavora per tornare in Champions e per giocare il mercoledì, il Milan deve giocare quella competizione, preferisco giocare ogni tre giorni che una sola volta alla settimana. Io più evoluto? L’anno scorso ho visto tante partite ma poi so che se domani perdo non parlerete più di un Allegri evoluto. L’unica cosa sicura è che ci saranno anche le partite sporche e quelle le devi portare a casa.

Su chi giocherà davanti Allegri non si sbilancia: “Leao deve trovare la condizione ideale. Nkunku sta crescendo come Pulisic, Gimenez si è sbloccato e speriamo che continui. Poi ci sono i cambi. Gli obiettivi li raggiungi se quelli che sono in panchina determinano quando entrano, nel bene o nel male. Noi favoriti sul Napoli? So quello che vedo, siamo solo alla quinta giornata, ci sono 102 punti ancora in ballo, dobbiamo fare un passo alla volta e mantenere l’equilibrio ma al Milan vincere le partite è la normalità, perdere deve diventare l’eccezione. Avere il focus chiaro sul risultato finale può portarci qualche punto in più”.

Dal ko con la Cremonese è passato solo un mese ma sembra un’eternità dopo le tre vittorie di fila: “Quanto sia maturo il mio gruppo lo vedremo domani, sarà un bel test anche se non si decide niente. Il centrocampo? La cosa importante che ha fatto la società è che l’arrivo di Rabiot, giocatore internazionale, ha alzato la competitività all’interno del gruppo. Sono sei giocatori molto bravi. A parte Modric, che purtroppo nel calcio è una roba non se ne vede più e meno male che ce l’abbiamo noi. Gli altri sono tutti molto affidabili ed è una cosa fondamentale”.

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