450’ di serie C sono bastati per un cambio drastico: il Perugia esonera Vincenzo Cangelosi e sceglie di ripartire con Piero Braglia.
Una partenza da incubo costringe il Perugia al primo scossone. Nessuno lo avrebbe previsto a inizio stagione, ma il Perugia ha già cambiato guida tecnica. Dopo sole cinque giornate di campionato, la società umbra ha deciso di esonerare Vincenzo Cangelosi.

Una scelta sofferta, maturata al termine di una lunga riunione dirigenziale, e resa inevitabile dopo la clamorosa sconfitta di Ravenna: un 3-2 pesantissimo, arrivato dopo essere stati avanti 2-0.
Con soli 3 punti in 5 partite, frutto di tre pareggi e due sconfitte, i biancorossi occupano il diciassettesimo posto in classifica. Troppo poco per una piazza ambiziosa come quella perugina. La sensazione è che servisse un segnale forte, uno scatto d’orgoglio. Ed è arrivato.
Piero Braglia è il nuovo allenatore del Perugia: esperienza e carisma per ripartire
Il nuovo volto sulla panchina del Perugia è Piero Braglia, tecnico navigato e ben conosciuto nei campionati professionistici italiani. L’accordo è stato ufficializzato: contratto fino a giugno con opzione di rinnovo legata ai risultati. Una formula che sa di fiducia, ma anche di sfida: la società si aspetta subito una svolta.
Braglia, ex tra le altre di Cosenza, Juve Stabia e Catanzaro, porta in dote oltre 700 panchine tra Serie B e C, promozioni conquistate e una reputazione di allenatore pragmatico e diretto. Non a caso, la sua presenza in tribuna durante Gubbio-Perugia non era passata inosservata: il corteggiamento era già cominciato.
Perché è stato scelto Braglia: identikit di un tecnico da battaglia
La scelta di Piero Braglia non è casuale. In momenti delicati come questo, servono:
- Gestione dello spogliatoio: Braglia è noto per il suo polso fermo e la capacità di farsi seguire dai giocatori.
- Solidità difensiva: le sue squadre sono spesso compatte, difficili da battere, e mentalmente attrezzate.
- Esperienza nei momenti caldi: quando la classifica fa paura, serve qualcuno che non perda la bussola.
La missione è chiara: rialzare il Perugia e riportarlo almeno in zona playoff, dove ambizioni e piazza meritano di stare.
Cangelosi paga una partenza deludente: risultati e identità mai decollati
Il progetto Cangelosi si chiude in anticipo e con più ombre che luci. Il tecnico, ex vice di Zeman, non è riuscito a dare una vera identità alla squadra, né a costruire un piano gara riconoscibile. La sensazione di una squadra ancora in cerca di sé stessa, fragile mentalmente e incapace di gestire i momenti chiave delle partite, ha accelerato l’esonero.
Le statistiche parlano chiaro:
- 0 vittorie in campionato
- 8 gol subiti in 5 gare
- Rimonte subite pesanti (come a Ravenna)
Serve di più. Molto di più.
Cosa deve cambiare il Perugia per risalire la classifica
Il cambio in panchina è solo il primo passo. Adesso Braglia dovrà riaccendere un gruppo spento, ricompattare la squadra e dare subito un’impronta tecnica precisa. I punti chiave per ripartire:
- Recuperare identità tattica: moduli semplici, chiari, funzionali.
- Aumentare il ritmo di gioco: troppa lentezza nella costruzione.
- Ferocia nelle due aree: più attenzione dietro, più concretezza davanti.
- Resettare la testa: servono fiducia, serenità e fame. E in fretta.
Il tempo c’è, ma la stagione può sfuggire di mano rapidamente. Il margine d’errore è finito.
Le prossime tappe: debutto di Braglia e obiettivo rilancio
Il debutto ufficiale di Piero Braglia è atteso per il prossimo turno di campionato. L’ambiente seguirà con attenzione ogni mossa, in attesa di segnali incoraggianti già dal primo allenamento. La città ha voglia di crederci ancora. Il campionato è lungo, ma servono risposte. Subito.
Perugia, inizia un nuovo capitolo
Il Perugia ha premuto il pulsante del reset. Con l’esonero di Cangelosi e l’arrivo di Braglia, si apre una nuova fase della stagione. Più concreta, più pragmatica, più determinata. La palla ora passa al campo: i tifosi aspettano, la classifica non aspetta. E il tempo per reagire è già cominciato.